giovedì 5 novembre 2009

Doping. Alberto Fernandez De la Puebla sospeso. Disavventura per Pereiro

Alberto Fernandez De La Puebla Sospeso
Leggiamo da un comunicato dell'UCI che oggi, la federazione internazionale ha avvisato il corridore spagnolo Alberto Fernandez De La Puebla Ramos che è stato provvisoriamente sospeso. La decisione è stata presa a seguito di un report fornito da il laboratorio accredidato dalla Wada di Losanna che indicava il ritrovamento di EPO nelle urine del corridore che era stato testato al di fuori delle competizioni il 15 ottobre 2009. Questo test mirato è stato fatto in base alle informazioni contenute nel passaporto biologico del corridore.
La sospensione di De La Puebla rimarrà attiva finchè la federazione Spagnola non deciderà se il corridore ha violato l'articolo 21 del codice Anti Doping dell'UCI. Il corridore può richiedere le controanalisi.
Il corridore, quest'anno in forza alla Fuji - Servetto, era stato ingaggiato per il 2010 dalla CarmioOro A-Style.

Grottesca disavventura per Oscar Pereiro
Notizia interessante anche quella che coinvolge il corridore della Caisse d'Epargne, Oscar Pereiro.
Mentre Pereiro si trovava con degli amici in un locale a Santiago di Compostela, due degli addetti dei controlli antidoping dell'UCI si trovavano fuori casa sua a Vigo per un controllo sangue-urine. Non trovandolo a casa, hanno telefonato al corridore chiedendogli di tornare a Vigo. Pereiro, non essendo obbligato dalla legge spagnola a tornare, dato che i corridori sono obbligati a rimanere disponibili per ogni controllo solo un'ora al giorno, ha invitato gli addetti a raggiungerlo a Compostela. Gli addetti, arrivati al locale, hanno pensato di fare il test nel bagno del ristorante che, però, era troppo piccolo. Quindi, hanno estratto il sangue del corridore nel corridoio davanti al bagno, diviso dal locale solo da una porta in stile saloon. Gli avventori del locale sono rimasti abbastanza seccati dal comportamento degli addetti, vista la situazione non proprio usuale e professionale.
Ben vengano i controlli antidoping, ma con un minimo di dignità e coerenza, seguendo le leggi del paese in cui si fanno, e con il rispetto totale per l'uomo che si ha davanti.

fonte: cyclingnews.com

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