sabato 20 marzo 2010

Milano - Sanremo 2010, i commenti dei protagonisti

Oscar Freire, Rabobank, Vincitore della Milano - Sanremo 2010
"Sono veramente molto felice di quello che sono riuscito a fare, perché vincere la Sanremo è sempre un'emozione fantastica. Quest'anno ho fatto cinque volate e ne ho vinte quattro, ma questa è sicuramente la più importante. La squadra ha lavorato molto bene e la vittoria la voglio dedicare a loro. Temevo il brutto tempo, perché la gara sarebbe diventata ancora più dura, ma per fortuna tutto è andato per il meglio e sono riuscito a conquistare questa vittoria straordinaria. Il momento più difficile per me è stato lungo la discesa del Poggio. Pozzato ha guadagnato un po' di margine con altri cinque o sei. Ho avuto paura che riuscissero ad andarsene. Poi quando ha attaccato sapevo che dovevo soltanto cercare una buona ruota perché non potevo rincorrerlo. Questo era l'unico modo per vincere lo sprint."

Tom Boonen, Quick Step, 2° classificato
"Ho fatto una grande corsa, ho fatto il massimo, ho fatto tutto quello che dovevo fare. Anche in volata ero al posto giusto, sono riuscito a prendere la ruota di Freire ma Oscar oggi è stato il più forte. E la volata si commenta da sè. Complimenti a Freire".
Boonen continua sul suo desiderio di vincere la Sanremo: "Per vincere la Milano - Sanremo serve molto esperienza perché bisogna sapere come stare freddo durante la gara. Ho 29 anni e ci riproverò l'anno prossimo. Cipollini l'ha vinta dopo 14 anni, giusto? Questa era la mia ottava partecipazione, ho ancora tempo".
Boonen è poi passato a parlare delle classiche del Nord: "Ora è tempo per le classiche del Nord, che iniziano virtualmente questo mercoledì. La corsa di oggi ha dimostrato la mia forma e darò tutto sia per il Giro delle Fiandre sia per la Parigi - Roubaix".

Alessandro Petacchi, Lampre, 3° classificato
"Ho fatto proprio una grande Sanremo. Sulla Cipressa e sul Poggio sono andato veramente forte. Poi la volata è andata in un modo strano. All'ultima curva mi è entrato dentro Flecha che, dopo avermi passato, ha perso qualche metro e mi ha costretto a recuperare. Comunque sono contento perché essere arrivato terzo dopo tutto quello che mi è successo, è stata davvero un'impresa".

Sacha Modolo, Colnago, 4° classificato
"Ringrazio la squadra perché senza di loro questo non sarebbe stato possibile. Dopo la caduta nella galleria del Turchino eravamo rimasti tutti nel secondo gruppo e inseguire 81 corridori non è semplice. Una volta rientrato, ho cercato di stare il più possibile vicino a Boonen, Freire e Bennati, poi sulla Cipressa ho fatto un po' di fatica perché s'è fatta grande selezione, soprattutto sul falsopiano appena terminata la salita. Sul Poggio, invece, mi son tenuto dietro per salvare la gamba, ma mi sono sentito bene".
Modolo passa a parlare della volata: "Ero a ruota di Freire, poi di Boonen, poi nelle ultime curve sono spuntati corridori da tutte le parti e ho pensato più a restare calmo che a battagliare per la posizione. Lo sprint l'ho preso da molto dietro e son partito lunghissimo anche perché avevo visto che erano in tanti ad essere stanchi. C'è un po' di rammarico perché se fossi partito da una posizione migliore non so come sarebbe finita".

Daniele Bennati, Liquigas, 5° classificato
"Ho provato la volata anche se ero abbastanza stanco. Oss ha fatto un grande lavoro ma eravamo troppo lunghi e io son dovuto partire altrimenti rischiavo di essere anticipato. Mi dispiace. Ci credevo ma, se Cipollini ci ha messo 14 anni per vincere la Sanremo, va bene così"

Thor Hushovd, Cervelo, 6° classificato
"Stavo bene oggi e la scorsa settimana, quando ho fatto la Tirreno, ero felice perché le mie performance miglioravano giorno dopo giorno. Oggi penso di aver dimostrato la mia forma, negli ultimi 14 chilometri ho sbagliato lo sprint e non sono salito sul podio, ma credo sia stato il mio unico errore alla fine. Ora guardo avanti. Ho fatto un buon lavoro tutto l'inverno allenandomi bene tranne quando stavo male, e ora penso che la mia condizione stia continuando a migliorare".

Mark Cavendish, HTC - Columbia
"Quando siamo partiti non stavo così male ma quando eravamo all'inizio del Turchino e stavamo lottando per la posizione mi si sono rotte tre razze della ruota. Ho dovuto cambiare la ruota, ho inseguito e proprio in cima sono rientrato nel plotone ma in discesa c'è stata una caduta. Il gruppo si è frazionato. Sono un buon discesista e sono riuscito a rientrare nel secondo gruppo ma sapevo che davanti c'erano altri 40 corridori.
Riguardo all'attacco della Katusha, ha detto: "La squadra Katusha sapeva che avevo problemi e ha attaccato. Non penso che sia stato un gesto sportivo, onestamente. La mia squadra ha inseguito. Ha fatto un incredibile lavoro e li abbiamo quasi raggiunti sul Manie ma sono caduto nella discesa. Abbiamo ricominciato l'inseguimento da capo. Sono riuscito a rientrare ancora nel gruppo principale ma sulla Cipressa ho ceduto".
"L'anno scorso avevo qualcosa in più. Se avessi iniziato ad allenarmi solo due settimane prima, sarei stato meglio".

Filippo Pozzato, Katusha
Pozzato parla del suo attacco dopo il Poggio: "Era l’ultima carta da giocare, ci ho provato. Volevo partire un po’ più avanti ma ho sfruttato il rallentamento appena finita la discesa prima che rientrassero da dietro. Complimenti a Freire, penso che oggi abbia vinto quello più forte. Oggi la squadra ha interpretato benissimo la corsa e devo ringraziarli di cuore. Sul Poggio c’era vento contrario e non si riusciva a fare la differenza. Ci riproverò".

Matti Breschel, Saxo Bank, 11° classificato
"E' stata una gara faticosa grazie alla pioggia all'inizio della tappa e il finale con così pochi corridori davanti ha confermato che è stata una giornata unica in Italia. Stavo bene fino all'ultima salita dove io e Fabian (Cancellara) eravamo tra i primi a iniziare la discesa. Sfortunatamente, non sono riuscito a entrare nei migliori 10 ma la gara di oggi mi ha dato la sicurezza che la mia forma sarà al massimo all'inizio di Aprile".

Linus Gerdemann, Team Milram
"E' stato un giorno veramente duro. Siamo partiti con 7 gradi e pioggia a Milano e abbiamo corso con pessime condizioni con sporco e nebbia per 200 chilometri. Nel finale, sulla Cipressa, abbiamo provato con tre uomini di fare la differenza. Sull'ultima salita, il Poggio, ero da solo davanti e ho dato tutto. Ma dopo 290 chilometri non avevo più forze. Nello sprint finale, non avevo chance di vittoria. I miei complimenti alla squadra".

Juan Antonio Flecha, Team Sky
"Thomas Lovkvist mi ha portato davanti all'ultima curva, ma Boonen si è messo tra Freire e me. Volevo essere lì nel caso in cui gli sprinter commettessero un errore, ma non ero nelle migliori condizioni per lo sprint. Stavo aspettando il momento di attaccare, ma non avevo le gambe. A confronto degli anni passati questa edizione è stata la più dura a causa del tempo e delle cadute. La prova di questo è stata la fine con non molti corridori rimasti davanti".

Edvald Boasson Hagen, Team Sky
Boasson Hagen ha spiegato le sue difficoltà causate da dolori allo stomaco: "I miei problemi sono iniziati all'inizio della Cipressa e, tempo di arrivare in vetta, non potevo più rimanere in gruppo e ho dovuto correre la mia gara fino al traguardo. Sono dispiaciuto perché se non era per il mio problema, credo che sarei stato con i migliori alla fine. Non credo che la lunghezza sia un grande problema".

Tyler Farrar, Garmin Transitions
"Stavo bene oggi e quindi sono molto deluso di non aver fatto risultato. Sfortunatamente ho accumulato un po' di svantaggio nella discesa della Cipressa e mi è costato qualcosa. Avevo Johan Van Summeren e David Millar ad aiutarmi e siamo ritornati sotto ma dopo hanno iniziato il Poggio e non sono riuscito a rimanere nel gruppo. Penso che il tempo abbia reso la corsa molto dura per tutti":

Roberto Reverberi, ds Colnago - CSF Inox
Reverberi inizia parlando di Modolo: "Nei giorni precedenti la gara avevo parlato con alcuni sponsor ed avevo detto loro di guardare la corsa perché ero convinto che Modolo sarebbe entrato nei primi cinque. Evidentemente ci avevo visto giusto".
Parlando della corsa, invece: "Ce la siamo vista brutta perché dopo la caduta di Fischer sono stati eccezionali tutti i ragazzi, da Canuti a Stortoni, da Frapporti a Marangoni: hanno tirato a tutta per avvicinarsi al gruppetto dei favoriti. Ci ha dato una mano il Team HTC di Cavendish, altrimenti la nostra corsa sarebbe finita lì. Sulle Mànie è stato invece Pozzovivo a dare una bella trenata, portandoci a circa 30" dal primo gruppo. E poi in discesa siamo riusciti a rientrare con Modolo e con lo stesso Pozzovivo. Siamo decisamente contenti, oggi è una bella giornata".

Luca Scinto, ds ISD - Neri
"Abbiamo animato la corsa, prima con Caccia che è entrato nella fuga del pronti-via. Diego è un ottimo passista che si era già messo in luce alla Tirreno. Una buona azione che ha anticipato l'altro attacco, nella discesa del Turchino. Insieme all'Acqua & Sapone abbiamo davvero reso dura la corsa. Poi Grabovskyy è entrato nella fuga nata con l'attacco in discesa, ha collaborato con gli altri ma quando ha visto che nessuno aveva voglia di tirare, si è avvantaggiato da solo. E' stato bello vederlo in azione perchè sta dimostrando di esserci. Bisogna ricordarsi che è un ragazzo fortissimo in piena ripresa, dopo tre anni di professionismo vissuti da non da professionista".
L'analisi di Scinto si sposta poi su Simon Clarke, il migliore dei suoi: "Clarke mi ha quasi stupito, sapevamo che stava bene soprattutto dopo le ottime prestazioni alla Tirreno. E' rimasto con i primi fino al Poggio, è giovane e deve solo crescere. Poi ci sono Gatto e Visconti. Il primo stava bene ma quando si è rotto il gruppo sulla Cipressa è rimasto tagliato fuori. Visconti non ha avuto problemi alla gamba sinistra e questo è il risultato più importante".

Andrei Tchmil, ds della Katusha
"Abbiamo interpretato al massimo le disposizioni studiate in partenza. In molti volevano fare la corsa dura, ma siamo stati gli unici a farlo nei punti chiave. Sono soddisfatto della prova dei miei ragazzi".

fonti: vari siti di news e delle squadre

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