martedì 20 aprile 2010

Amstel Gold Race, i commenti dei protagonisti

Philippe Gilbert (Bel) Omega - Pharma Lotto, 1° Classificato
"Sono partito come favorito ed è stato bellissimo essere capace di vincere e realizzare le aspettative. Ho aspettato a sprintare fino ai 350 metri. Poi sono scattato come l'anno scorso nello sprint per il quarto posto. Negli ultimi 50 metri ho avuto il tempo per gustarmi la vittoria, quelli sono stati i secondi più belli della mia carriera".
"Stavo bene sin dalla partenza. Ho ricevuto molto aiuto dalla mia squadra, correndo sempre tra i primi trenta-quaranta corridori. Avevamo anche molti corridori nel finale come Daniel Moreno e Jurgen Van Den Broeck, questo è stato di grande aiuto".
Gilbert ha parlato anche della decisione di farsi riprendere durante l'attacco a 10 chilometri dall'arrivo. "Il senso della corsa andava sempre più verso destra, mettendomi sempre di più controvento e stava diventando dura. Marc Sergeant mi ha detto di aspettare ancora un po' dalla radio. E' stata una scelta vitale per aiutarmi a vincere, altrimenti mi avrebbero ripreso molto dopo e non avrei potuto recuperare le energie per lo sprint".

Ryder Hesjedal (Can) Garmin - Transitions, 2° Classificato
"Non potrei essere più felice. E' incredibile. Questo piazzamento per me significa molto. Ho iniziato a pensarmi come corridore per queste corse qualche anno fa e non avevo niente se non rispetto per esse".
Parlando degli attacchi nel momento caldo della corsa, ha detto: "Qualcuno ha attaccato e io ho provato a rientrare quando la velocità sulle salite è aumentata. Poi abbiamo affrontato il Keutenberg ed ero in mezzo al gruppo. Chris Horner e Cadel Evans hanno provato un'azione e io sono andato con loro. Ero sicuro che saremmo riusciti a rientrare. Quando sapevo che stava per iniziare il Cauberg ho provato semplicemente a recuperare le energie".

Enrico Gasparotto (Ita) Astana, 3° Classificato
"Ero pronto per lo sprint ma Gilbert è stato il più forte e non c'era niente che potessi fare quando ha accelerato. Kreuziger mi ha un po' chiuso contro le barriere nello sprint ma Gilbert è Gilbert ed era imbattibile nel finale. Magari potevo arrivare secondo invece che terzo ma non potevo vincere. Ho sempre detto che questa corsa è fatta per me e adesso mi preparerò ancora meglio per il futuro e spero di essere ancora più forte l'anno prossimo".
Gasparotto è stato uno di quei corridori a dover fare più di 1000 chilometri in auto per arrivare in Olanda: "Non stavo molto bene per il lungo viaggio, così la squadra mi ha detto di stare a ruota. L'ho fatto e ha funzionato perché c'è stato un ricongiungimento finale prima del Cauberg".

Bert De Waele (Bel) Landbouwkrediet, 4° Classificato
"Per la nostra squadra è stata una grande giornata. Solo io e Scheirlinckx potevamo risparmiarci per il finale. Gli altri sapevano che dovevano fare qualcosa per farci pubblicità, come ha fatto Delfosse andando in fuga".
A chi gli ha chiesto se avesse avuto una giornata super ha risposto: "Se riesci a correre a fianco di questi grandi corridori certamente hai avuto una super giornata, specialmente per un corridore del mio livello".
Parlando della corsa, De Waele ha detto: "In discesa, dopo il Keutenberg, ho avuti i crampi perché stavano andando veramente forte per andare a prendere i fuggitivi. Pensavo che mi sarei staccato ai piedi del Cauberg", invece ha avuto le forze per attaccare "Ho visto che avevo del margine. Ho pensato: perché non provarci. Se volevano vincere avrebbero dovuto passarmi. L'unica cosa che potevo fare era provarci. Penso che sia stato un bel tentativo, anticipare i grandi nomi, provare un attacco a sorpresa a 350-400 metri dall'arrivo... ma quando ho visto che Gilbert era proprio dietro alla mia ruota e mi ha superato, ho capito che il miglior corridore avrebbe vinto la corsa. Mi sono guardato dietro ed ero sorpreso di avere ancora del vantaggio. Peccato che altri due corridori mi abbiano superato altrimenti potevo finire sul podio".

Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
"E' stata dura. E'stata la mia migliore Amstel ma non è ancora abbastanza. Stavo bene negli ultimi 10 chilometri quando ho avuto i crampi. Da allora ho fatto la mia corsa cercando di aiutare Karsten che stava meglio. Non avevo fatto molte delle salite di oggi ma se fossi riuscito a gestire meglio la mia posizione in gara negli ultimi chilometri delle salite il mio risultato poteva essere migliore. Ma questa è una buona lezione imparata per la prossima volta e la mia corsa mi rende ottimista sul resto della settimana".

Alexandr Kolobnev (Rus) Team Katusha
"Sapevamo che Gilbert sarebbe stato il più forte sul Cauberg e quindi dovevamo fare qualcosa prima dello sprint. Ivanov ci ha provato prima di me e siccome eravamo entrambi nella fuga era giusto che ci provassi anche io. Penso di aver attaccato al momento giusto ma non avevo molte informazioni sul vantaggio e non sapevo bene che fare. Ho deciso di provarci e ho dato tutto per stare davanti. Ho provato a guardarmi dietro ma c'erano così tante moto che non vedevo i corridori dietro, così ho pensato che avessi qualche chance di vittoria. Ho dato tutto prima del Cauberg ed era difficile tenere duro dopo. Non avevo più energie quando mi hanno preso. E' stato un peccato ma ero felice perché ci avevo provato. So di aver perso più corse di quelle che ho vinto con questi attacchi ma continuerò a provarci".

Andy Schleck (Lux) Saxo Bank
"E' stata una buona corsa ma quando siamo arrivato all'Eyserbosweg sapevamo che dovevamo provare da lontano. Eravamo cinque o sei in cima alla salita ma non ho mai visto un Amstel come questa, probabilmente le condizioni l'hanno resa più facile perché c'erano troppi corridori ancora in gara. Dopo l'Eyserbosweg non è normale. Quando siamo arrivati agli ultimi 10 chilometri avevo un po' di crampi e mi è mancato qualcosa sull'ultima salita. La mia condizione è buona e ora guardo alle prossime due gare".
Sul suo attacco sul Eyserbosweg ha dichiarato: "Era il momento giusto, il punto chiave per attaccare. Le condizioni non erano come gli anni scorsi e in molti sono rientrati. All'inizio c'erano solo Gilbert e Cunego, poi 5 o 6, poi 11 e alla fine eravamo in 30".

Robert Gesink (Ned) Rabobank
"Oggi semplicemente non stavo molto bene. Questa è la verità. Sul Eyserbosweg non potevo stare davanti quando hanno accelerato. E' stato molto triste perché vivo qua vicino. Quasi tutta la corsa è stata facile per me, ma ovviamente le cose sono esplose negli ultimi 50 chilometri e quando è successo, ho sentito subito che non era la mia giornata. Mi spiace per la squadra, questa era la nostra corsa. Non avevamo fatto bene negli ultimi anni ma ci riproverò e riuscirò a vincerla. Penso sia possibile".

Oscar Freire (Esp) Rabobank
Oscarito ha risposto a una domanda sul perché non sia ancora riuscito a vincere questa corsa: "Me lo chiedo anche io. Sono ancora fiducioso ma dovrò essere fortunato. Due o tre volte sono stato nel finale in buona posizione per una vittoria, ma non ho mai avuto le gambe al momento giusto. L'anno della vittoria di Erik Zabel (2000) poteva essere mio. Ma ho sprintato così male che non era possibile".

Chris Horner (Usa) Team RadioShack, 10° Classificato
"Arrivando all'ultima salita tutto quello a cui pensavo era che volevo che fosse finita. E' stata solo dolore e sofferenza. Le mie gambe erano andate quando abbiamo iniziato il Cauberg. Il tempo era troppo bello e tutti a questo livello potevano salire questo tipo di montagne, dovevano essere almeno due volte più lunghe. Quando Gilbert ha accelerato l'ho seguito ma l'hanno fatto tutti, ma quando ha accelerato ancora tutti hanno iniziato a faticare e non c'è stato più niente da fare. La forma c'è, spero che quando faremo la Liegi, dove le salite sono un po' più lunghe, potrò fare meglio".

Erik Dekker (Ned) Rabobank, Team manager
"Il nostro obiettivo era il primo posto. Ora siamo qua a mani vuote e non abbiamo vinto la nostra corsa di casa. Siamo molto dispiaciuti. Avevamo deciso che se Robert Gesink non fosse stato davanti sul Keutenberg, allora avremmo corso per Oscar Freire. E il piano è funzionato bene. E' veramente frustrante quando il piano che hai creato viene eseguito bene e manca solo il risultato finale".

Brent Copeland (Rsa) Lampre, Direttore Sportivo
"L'ottima prestazione di squadra, per meccanismi e per attenzione in corsa, è stata impreziosita da una gara brillante da parte di Cunego. Siamo rimasti coperti per tutta la prima parte di gara poi, quando la Saxo Bank ha smesso di tirare e conseguentemente il vantaggio della fuga nata nei primi chilometri aumentava, abbiamo alternato Spezialetti, Loosli e Righi in testa al gruppo assieme a qualche altra squadra, mentre Bono, Mori e Pietropolli hanno svolto al meglio il compito di copertura per Gavazzi e Cunego. Damiano ha mostrato una pregevole reattività quando si è incendiata la corsa, Francesco ha perso invece l'attimo buono per agganciare il gruppo dei migliori. Nel lungo sprint in salita sul Cauberg, a Cunego sono mancate in parte quelle forze tolte dai giorni scorsi fatti di allenamenti un po' limitati dalla gastroenterite, comunque la bontà della prestazione non è in discussione. L'unico rammarico riguarda l'azione nella quale si è trovato Cunego a 10 km dal traguardo: non ci fossero stati due corridori della stessa squadra, Katusha, che comprensibilmente si alternavano nel provare a scattare, i fuggitivi avrebbero trovato una buona intesa che avrebbe forse permesso loro di giungere sul Cauberg con un vantaggio maggiore".

Simon Gerrans (Aus) Team Sky, Scott Sunderland - Team Manager
"Stavo meglio rispetto alla Freccia del Brabante di mercoledì, ma non ero al massimo negli ultimi 30 chilometri. Mi sono staccato sull'Eyserbosweg ma fino a quel punto non stavo andando così male. Spero di fare meglio durante la settimana".
Il team manager Scott Sunderland ha commentato sempre sullo stato di forma di Gerrans: "La squadra stava lavorando per Simon che stava bene fino a circa 25 chilometri dalla fine, ma quando Andy Schleck ha attaccato semplicemente non ne aveva. Non eravamo al 100% e sicuramente questa è la ragione, cercheremo di capirne la causa".

Bjarne Riis (Den) Saxo Bank, Team Manager
"Gilbert aveva le gambe migliori oggi. Era il più forte e ha meritato di vincere. Ma tutta la squadra sapeva cosa doveva fare e ha provato di tutto. Qualche volta non funziona e questa volta è andata proprio così".
Sulla forma dei fratelli Schleck ha dichiarato: "La cosa buona è che sappiamo che ci sono entrambi e che stanno bene. E' un ottima cosa averli in forma".

fonti: vari siti di news e siti ufficiali delle squadre

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