domenica 23 maggio 2010

Giro d'Italia, Ivan Basso ritorna grandissimo sullo Zoncolan, Arroyo resiste in maglia

La rinascita di Ivan Basso sembra finalmente terminata. Dopo quella splendida vittoria da dominatore al Giro d'Italia del 2006 la carriera del corridore varesino sembrava destinata a prendere una brutta piega visto il suo coinvolgimento nell'Operacion Puerto, l'ammissione di colpa e la squalifica di due anni, perdendo il miglior momento della propria carriera. A inizio 2009 ricomincia una seconda vita sportiva con la Liquigas ma Ivan non sembra più quello di una volta, lo smalto in gara non è lo stesso e si fa spesso staccare da corridori con meno classe di lui. Riesce a vincere il Giro del Trentino senza però vincere neanche una tappa e al Giro d'Italia e alla Vuelta a Espana conquista due quarti posti che sembrano ridimensionarlo a ruolo di comprimario in una Liquigas con tanti capitani. Ma Ivan è un combattente, ama il ciclismo e la fatica, ma soprattutto è un campione vero. In questa stagione non parte forte, anzi, fa peggio rispetto all'anno scorso e non sembra in grado di poter lottare per un traguardo difficile come il Giro, soprattutto contro corridori più in forma come Evans, Vinokourov e Pellizotti. Quest'ultimo viene escluso dalla corsa e al fianco di Basso arriva Vincenzo Nibali, ottimo corridore ma che non era pronto per competere in una corsa lunga come il Giro per la vittoria finale. Così, Basso perde un avversario e acquista un vicecapitano di spessore assoluto. A cronometro va più forte del previsto, nelle prime tappe si limita a controllare e lascia sfogare Evans e Vinokourov che si davano battaglia anche per un traguardo volante. Ieri lascia il palcoscenico a Nibali e si riposa, aspettando lo Zoncolan di oggi. E' qui che Ivan completa la sua rinascita e compie il suo capolavoro.
Ma ripartiamo da capo. Non si presentano al via Robbie McEwen e Tyler Farrar, consapevoli che il loro Giro è terminato. Dopo una decina di chilometri riescono ad andare in fuga in sei, Guillaume Le Floch della BBox Bouygues Telecom, Nico Sijmens della Cofidis, Ludovic Turpin dell'Ag2R, Jackson Rodriguez dell'Androni e il duo della Quickstep, Francesco Reda e Jerome Pineau. Il gruppo lascia fare, consapevole della durezza del finale di tappa, e i sei riescono a guadagnare fino a 14 minuti, quando la Liquigas inizia a prendere in mano la corsa. Nel frattempo, si ritira anche Manuel Belletti della Colnago, seguito poco dopo da Giampaolo Cheula della Footon - Servetto, Paul Voss della Milram e Guillaume Blot della Cofidis. La tattica della Liquigas è semplice, prendere forte le salite e le discese e rifiatare in pianura, per cercare di affaticare il più possibile gli avversari. La squadra è esemplare ed è giusto citarli tutti, da Tiziano Dall'Antonia a Macej Bodnar, da Alessandro Vanotti a Fabio Sabatini, che si prestano al lavoro nella parte pianeggiante e sulle prime salite di giornata. Quando la strada si fa più dura entrano in azione prima Valerio Agnoli e Robert Kiserlovski, poi il sempre efficace Sylwester Szmyd. Sul Passo Duron, la salita più dura di quelle che precedono lo Zoncolan, dalla testa della corsa si stacca Reda mentre dietro il lavoro della Liquigas fa staccare già i primi nomi altisonanti tra cui Wiggins e Xavier Tondo Volpini. Fino allo Zoncolan nessuno prova un attacco e la Liquigas continua a condurre con i primi uomini, mentre il vantaggio dei fuggitivi crolla vertiginosamente. Le prime rampe dello Zoncolan non sono durissime ma il lavoro di Szmyd è letale già per molti corridori, ma lo spettacolo inizia quando il gruppo dei migliori inizia ad affrontare i 6 chilometri più duri della corsa, quelli centrali. Qui è subito Basso a prendere in mano l'iniziativa con i soli Evans e Scarponi che riescono a stargli dietro, mentre alle loro spalle prova a tenere per un po' Pinotti prima di perdersi tra gli inseguitori. Nibali è in difficoltà e forma un gruppetto insieme a Vinokourov e Cunego ma ben presto ognuno farà gara a sé, quasi fosse una cronoscalata. Arroyo è aiutato da un compagno di squadra ma la fatica è tanta, Sastre è ancora più indietro. Davanti, intanto, si era avvantaggiato Sijmens ma poco prima dei -5 chilometri viene ripreso e superato da Turpin. Basso continua la sua andatura, costante e senza strappi, e Scarponi si deve inchinare preferendo proseguire del proprio passo piuttosto che arrivare in cima senza energie. Evans prova a tenere duro ma questo mossa sarà controproducente per l'australiano; infatti Basso a 3 chilometri e mezzo dall'arrivo riprova un altro scatto, questa volta vincente, ed Evans si pianta letteralmente sulle pendenze terribili dello Zoncolan. In pochissimi metri Basso guadagna 30 secondi, continuando a pedalare forte anche nel tratto successivo, quello più "facile" della salita. Scarponi continua a perdere da Basso ma lentamente si avvicina a Evans mentre Cunego naviga a pochi secondi da Scarponi in quarta posizione. La maglia rosa Arroyo prova a resistere ma il suo ritardo continua ad aumentare e viene ripreso e superato anche da un ritrovato Sastre. Per Basso è una cavalcata fino all'arrivo, tra due ali di folla che lo incitano a ogni curva. L'immagine più bella è un primo piano sul viso di Ivan, l'espressione è quella di chi vuole mangiarsi ogni tornante, di chi vuole arrivare lì dove merita, di chi vuole vincere questo Giro d'Italia. All'arrivo Basso può vantare un vantaggio di 1 minuto e 19 secondi su un Evans in grande difficoltà, andato ancora in crisi sulle ultime rampe nell'ultimo chilometro. Terzo è Scarponi, bravo a gestirsi è arrivato con un ritardo di 1 minuto e 30 secondi. Quarto posto per Cunego a 1 e 58, quinto per Vinokourov a 2 e 26, sesto Sastre a 2 e 44, settimo Nibali a 3 e 07. La maglia rosa Arroyo arriva undicesima a 3 minuti e 50 secondi e riesce a tenere il simbolo del primato, mantenendo 2 minuti e 35 secondi su un bravissimo Richie Porte e 3 minuti e 33 secondi su Basso. Sastre resiste al quarto posto con un ritardo di 4 minuti e 21 secondi mentre Evans è quinto a 4 minuti e 43.
Domani giorno di riposo, martedì è tempo di Plans de Corones.

ORDINE D'ARRIVO
1° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo
2° Cadel Evans (Aus) BMC Racing a 1'19''
3° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli a 1'30''
4° Damiano Cunego (Ita) Lampre - Farnese Vini a 1'58''
5° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana a 2'26''
6° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 2'44''
7° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo a 3'07''
8° Marco Pinotti (Ita) HTC - Columbia a 3'20''
9° Daniel Martin (Irl) Garmin - Transitions a 3'31''
10° John Gadret (Fra) Ag2R - La Mondiale a 3'46''
11° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne a 3'50''

CLASSIFICA GENERALE
1° David Arroyo (Esp) Caisse d'Epargne
2° Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank a 2'35''
3° Ivan Basso (Ita) Liquigas - Doimo a 3'33''
4° Carlos Sastre (Esp) Cervelo Test Team a 4'21''
5° Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team a 4'43''
6° Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana a 5'51''
7° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas - Doimo a 6'08''
8° Michele Scarponi (Ita) Androni Giocattoli a 6'34''
9° Linus Gerdemann (Ger) Team Milram a 7'12''
10° Robert Kiserlovski (Cro) Liquigas - Doimo a 8'13''

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grandissima vittoria per Basso.
Lo Zoncolan è uno spot per il ciclismo.

Anonimo ha detto...

Il grande Ivan ha dimostrato la sua classe infinita e il suo stile perfetto anche sui tornanti più disumani. Mentre gli altri si attorcigliavano sul sellino, lui saliva composto e potente. Non sembri blasfemo il paragone con l'azione trascendente di Coppi contro Robic sull'( allora terribile e inedita)Alpe d'Huez al Tour del 1952.E'mancata la maglia. Spero la vesta sul traguardo della " sua " Aprica.

Johnny ha detto...

L'avevo detto ad inizio giro.. IVAN verrà fuori, troverà la miglior condizioni col passare dei giorni. Se alla fine vince.. voglio l'ammissione di colpa, blogger dei miei stivali!