venerdì 4 giugno 2010

Doping. De Bonis e Caucchioli squalificati 2 anni per il Passaporto Biologico

Negli ultimi giorni sono arrivate anche le prime squalifiche per valori irregolari riscontrati nel Passaporto Biologico dei corridori. I primi due atleti a incappare in questa squalifica sono stati gli italiani Francesco De Bonis e Pietro Caucchioli.

LE SENTENZE DEL TNA
Queste le due sentenze del Tribunale Nazionale Antidoping:

- "Il Tribunale Nazionale Antidoping, presieduto da Francesco Plotino, nel procedimento disciplinare a carico di Francesco De Bonis, ritenuta la responsabilità dell’atleta in ordine alla violazione antidoping, gli infligge 2 anni di squalifica, con decorrenza dal 18/06/2009 e scadenza fissata al 17/06/2011. Condanna, inoltre, l’atleta alla sanzione pecuniaria di Euro 13.750,00. Lo condanna altresì al pagamento della somma di 3.500 franchi svizzeri per costi sostenuti dall’UCI e alla somma di Euro 15.737,20 sostenute dal CONI, per spese del procedimento disciplinare, ivi incluso l’onorario del consulente tecnico d’ufficio pari a Euro 3.000,00, meno Euro 1.000,00 già anticipate dalla parte".
- "Il Tribunale Nazionale Antidoping, presieduto da Francesco Plotino, nel procedimento disciplinare a carico di Pietro Caucchioli, ritenuta la responsabilità dell’atleta medesimo in ordine alla violazione antidoping, gli infligge 2 anni di squalifica, a decorrere dal 18/06/2009 e con scadenza fissata al 17/06/2011. Condanna altresì l’atleta al pagamento della somma di 2.500 franchi svizzeri per costi sostenuti dall’UCI e alla somma di Euro 2.000,00 sostenuta dal CONI per spese del procedimento disciplinare".

LE REAZIONI DI DE BONIS E CAUCCHIOLI
Non si sono fatte attendere, come prevedibile, le reazioni dei due ciclisti.

- Questo è il comunicato che Francesco De Bonis ha rilasciato dopo la squalifica e che ho ritrovato dal sito di Repubblica.
"Comunico a seguito della sentenza del Tna (Tribunale Nazionale Antidoping) che pubblicherò gli atti in modo da illustrare le modalità con le quali si è giunti dopo un anno a questa sentenza, contro la quale ricorrerò in appello. Addirò anche la giustizia penale per i documenti falsi che sono stati prodotti sulla base dei quali sono stato ingiustamente condannato. Tutto ciò affinchè ogni altro atleta possa sapere che la procedura di accusa è di stampo inquisitorio. Ricorrerò anche alla Corte di Strasburgo contro un metodo che non consente nessun diritto di difesa per l'atleta".
- Questa è la lettera che Pietro Caucchioli ha inviato al sito internet tuttobiciweb.it in merito alla sua squalifica e che ripubblico. La fonte potrete trovarla qui.
"Il mio è un caso del tutto particolare e peculiare poiché l'accusa nei miei confronti non derivava (come è sempre avvenuto finora) da una riscontrata positività a qualche sostanza, bensì si basava solo su una presunzione di positività legata ad una valutazione dell'andamento dei miei parametri ematici nel corso del tempo. Oggi è stato applicato il passaporto biologico utilizzando dati NON CONFORMI AL PROTOCOLLO (creato a fine 2009) e in ogni caso le anomalie sono state riscontrate nel 2008: intendo sottolineare che nel corso dell'udienza il consulente della Procura Antidoping, Prof. D'Onofrio (che peraltro e' proprio uno degli esperti che hanno valutato il mio profilo per conto dell'UCI) ha ammesso la carenza di documentazione richiesta dal medesimo protocollo. TUTTO CIO' VI SEMBRA NORMALE? Faccio presente inoltre che, come le norme consentono, avevo richiesto un processo pubblico. Tale richiesta mi è stata incomprensibilmente negata. Non solo. Ho chiesto una perizia affinché fossero degli scienziati indipendenti e non legati da rapporti con l'UCI a valutare i dati ma anche ciò mi è stato negato. Attendo ora di leggere le motivazioni del TNA, riservandomi ovviamente
di fare appello e capire perchè mi siano stati inflitti due anni di squalifica, visto che il passaporto biologico, da regolamento UCI, può essere applicato solamente utilizzando dati che rispettino i requisiti di conformità. Il Passaporto Biologico vale 7 MILIONI di Euro, la mia carriera di ciclista molto meno".

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