lunedì 26 luglio 2010

Tour de France 2010. Contador re pe la 3° volta, ultima tappa a Cavendish

Non ci poteva essere finale migliore per un Tour de France come quello di quest'anno. E' stata la corsa dei grandi campioni, dei Contador, degli Schleck, del coraggio dei corridori francesi, di un Armstrong umano, del marziano Cavendish e di un inossidabile Petacchi, una gioia italiana nella deludente spedizione francese. Un Tour dove c'erano tutti ma proprio tutti i big delle corse a tappe che si può riassumere in due nomi: Contador-Schleck. Questa è stata la sfida che ha caratterizzato sin dalle prime tappe la lotta per la maglia gialla. Un prologo negativo per Andy, la caduta nella tappa di Spa e la neutralizzazione voluta da Cancellara che il giorno dopo è volato sul pavé con a ruota il proprio capitano mentre Contador arrancava, gli attacchi sulle Alpi dove prima guadagna Schleck poi Contador e infine l'ormai famoso salto di catena di Schleck. Lì il Tour sembrava finito ma il lussemburghese ha dimostrato grinta e grande condizione tirando fuori le unghie nella cronometro conclusiva, sfruttando anche un Contador decisamente sotto le proprie possibilità.
Alla fine a spuntarla è stato Alberto Contador, portacolori dell'Astana, che ha portato a casa il suo terzo Tour de France, meritatamente. Perché ha saputo sfruttare l'unico errore di Schleck, perché ha corso da grande campione nonostante la condizione non fosse quella dei giorni migliori, ha saputo mascherare il proprio stato di forma agli avversari che non hanno saputo attaccarlo. Un plauso va anche ad Andy Schleck che ha disputato il suo miglior Tour de France finora, ha rivaleggiato sulle montagne con Contador senza contare su un gregario d'eccezione come il fratello Frank. Questi due grandi campioni ci regaleranno altre intense sfide nei prossimi anni, sperando in percorsi un po' più adatti alle loro caratteristiche con salite più dure messe vicino all'arrivo e non tappe pirenaiche con l'ultima salita a 60 chilometri dall'arrivo.
Tutti gli altri hanno corso per il terzo posto e a spuntarla è stato il corridore più solido, il russo Denis Menchov che in salita è stato molto regolare e a cronometro è riuscito a superare un sorprendente Samuel Sanchez, serio candidato a vincere la Vuelta a fine stagione. Nota di merito anche per Van den Broeck, Gesink, Hesjedal e Joaquim Rodriguez, mai così in alto al Tour de France e autori tutti di grandi prestazioni, coronate da una vittoria per Rodriguez.
Se tutti questi hanno fatto bene c'è anche chi ha profondamente deluso: si parte da Bradley Wiggins, lontanissimo da quel quarto posto fenomenale dell'anno scorso, poi andiamo alla Liquigas di Kreuziger e Basso che si è vista in testa soltanto con il giovane Daniel Oss. Nota di merito per tre vecchietti, Evans, Vinokourov e Armstrong, autori tutti e tre e per motivi diversi di un grande Tour, perché correre con un gomito lussato, vincere una tappa e essere determinanti per la vittoria del compagno ma anche non gettare la spugna dopo aver fallito l'obiettivo principale della classifica generale, dimostra che campioni principalmente si nasce e si resta. E in Tour così l'ultima tappa non poteva che andare a Mark Cavendish, quinta vittoria di un Tour fenomenale, il migliore sprinter al mondo con la miglior squadra per le volate al mondo.
E l'Italia? L'Italia è Alessandro Petacchi, due tappe e maglia verde, un risultato eccellente visto che qui c'era il meglio delle volate. E poi il nulla. Perché considerare positivo il Tour di Cunego perché si è fatto vedere nelle fughe è eccessivo, perché Basso anche senza i malanni fisici avrebbe fallito, perché di altro si è visto ben poco. Pensiamo al futuro, pensiamo a Daniel Oss e ad Adriano Malori, a Fabio Felline e all'assente Vincenzo Nibali, pensiamo che qualche spiraglio di luce in una situazione oggettivamente oscura si è visto.

ORDINE D'ARRIVO
1° Mark Cavendish (Gbr) Team HTC - Columbia
2° Alessandro Petacchi (Ita) Lampre-Farnese Vini s.t.
3° Julian Dean (Nzl) Garmin - Transitions s.t.
4° Jurgen Roelandts (Bel) Omega Pharma-Lotto s.t.
5° Oscar Freire Gomez (Esp) Rabobank s.t.

CLASSIFICA FINALE
1° Alberto Contador (Esp) Astana
2° Andy Schleck (Lux) Team Saxo Bank a 39''
3° Denis Menchov (Rus) Rabobank a 2'01''
4° Samuel Sanchez (Esp) Euskaltel - Euskadi a 3'40''
5° Jurgen Van den Broeck (Bel) Omega Pharma Lotto a 6'54''
6° Robert Gesink (Ned) Rabobank a 9'31''
7° Ryder Hesjedal (Can) Garmin Transitions a 10'15''
8° Joaquim Rodriguez (Esp) Katusha a 11'37''
9° Roman Kreuziger (Cze) Liquigas Doimo a 11'54''
10° Christopher Horner (Usa) Team RadioShack a 12'02''
11° Luis Leon Sanchez (Esp) Caisse d'Epargne a 14'21''
12° Ruben Plaza (Esp) Caisse d'Epargne a 14'29''
13° Levi Leipheimer (Usa) Team RadioShack a 14'40''
14° Andreas Kloden (Ger) Team RadioShack a 16'36''
15° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 16'59''

CLASSIFICA A PUNTI
1° Alessandro Petacchi (Ita) Lampre Farnese Vini 243 punti
2° Mark Cavendish (Gbr) HTC Columbia 232 punti
3° Thor Hushovd (Nor) Cervelo TestTeam 222 punti

CLASSIFICA GPM
1° Anthony Charteau (Fra) Bbox Bouygues Telecom 143 punti
2° Christophe Moreau (Fra) Caisse d'Epargne 128 punti
3° Andy Schleck (Lux) Team Saxo Bank 116 punti

CLASSIFICA GIOVANI
1° Andy Schleck (Lux) Team Saxo Bank
2° Robert Gesink (Ned) Rabobank a 8'52''
3° Roman Kreuziger (Cze) Liquigas Doimo a 11'15''

CLASSIFICA A SQUADRE
1° Team Radioshack
2° Caisse d'Epargne a 9'15''
3° Rabobank a 27'49''

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Contador ha vinto nonostante non fosse in formissima, in certe tappe si è nascosto e nessuno lo ha attaccato seriamente per saggiare la sua condizione.
Dopo un inizio balbettante (caduta alla prima volata) Cavendish si è dimostrato il velocista più forte con o senza Renshaw.
Un applauso a Petacchi per aver riportato in Italia la maglia verde dopo 40 anni.
Grandi prestazioni dai francesi, attacchi coraggiosi da lontano e belle vittorie.
Purtroppo c'è da segnalare l'assenza della Liquigas, totalmente inesistente, e quella di Wiggins.
Maurizio