venerdì 15 gennaio 2010

Processo a Valverde, la sentenza prevista per marzo

L'affaire Valverde entra nel vivo. Le udienze sono terminate e il Tas emetterà il proprio verdetto tra una trentina di giorni.
Nella seconda giornata di udienza, è stato ascoltato proprio Valverde, che ha negato di conoscere Fuentes e di non avere un cane chiamato Piti (il nome presente sulle sacche era Valv-Piti). Il testimone principale dell'accusa, l'ex corridore e compagno di squadra di Valverde alla Kelme Jesus Manzano, ha confermato le sue confessioni dicendo che il doping era un sistema di vita per quel gruppo di corridori al quale lui apparteneva.
Ma la giornata più interessante è stata quella di ieri, l'ultima, soprattutto l'intervento di un esperto del Coni che ha spiegato, a domanda del Tas, che la Guardia Civil, quando arrestò Fuentes, trovò nella perquisizione una targhetta dell'hotel Silken con annotazioni di alcuni atleti, tra i quali compariva il nome di Valverde. Questa informazione era già stata acquisita dalle autorità italiane per il caso Basso, consegnate dal giudice spagnolo Serrano.
Valverde, che tramite i suoi legali ha contestato i passaggi delle sacche di sangue e dei test per mano delle autorità italiane, ha proposto un nuovo test del DNA per evitare possibili errori nella procedura del CONI. D'accordo con Valverde l'UCI e la Wada, mentre il CONI è contrario a un test da effettuare fuori dall'Italia.

Questi sono i fatti, le notizie come arrivano dagli organi di stampa. Un giudizio personale: l'intera vicenda sull'Operacion Puerto è strana, sporca e in qualche modo paradossale. Qualcuno ha pagato (pochi), qualcun'altro no (e soprattutto fuori dal ciclismo), ma sicuramente quello che non sapremo mai, se non tra qualche decennio, è la verità. Chi era Fuentes, cosa faceva, come lo faceva? C'era solo Fuentes? Perchè non si è voluto indagare oltre? Perchè, la cosa che mi lascia ancora più basito, non si è fatto e non si fa niente per unificare a livello mondiale le leggi sul doping? E, ultima ma non ultima, perchè il movimento sportivo spagnolo l'ha passata liscia? Chi erano gli altri nomi presenti in quella lista, che probabilmente sono il motivo principale dell'insabbiamento di tutta la vicenda?

Pista. Inizia la Sei Giorni di Brema, in testa i padroni di casa Lampater e Grasmann

Neanche il tempo di tirare il fiato dopo le sei intense giornate di Rotterdam che il mondo delle Sei Giorni ritorna subito in attività a Brema.
Ieri sera si è tenuta la prima giornata, molto combattuta ed equilibrata, che ha visto prevalere dopo le numerose prove i tedeschi Leif Lampater e Christian Grasmann, in testa con 62 punti, davanti alla coppia olandese formata Danny Stam e Leon Van Bon, seconda con 34 punti.
A 1 giro, al terzo posto, troviamo la coppia svizzera di Bruno Risi e Franco Marvulli, che con i suoi 64 punti ha ottenuto il punteggio più alto rispetto alle altre squadre. Quarti, sempre a un giro, Robert Bartko e Iljo Keisse con 56 punti, mentre a 2 giri di ritardo si trovano tutte le altre coppie in gara.
In attesa della serata di oggi, la seconda, sembra che si giocheranno questa Sei Giorni le prime quattro coppie, formate dai corridori più esperti e con più classe. Le altre, probabilmente, si giocheranno le posizioni dalla quinta in giù.

CLASSIFICA DOPO LA 1°GIORNATA
1° Leif Lampater - Christian Grasmann (Ger) 62 punti
2° Danny Stam - Leon Van Bon (Ned) 34 punti
1 giro
3° Bruno Risi - Franco Marvulli (Swi) 64 punti
4° Robert Bartko (Ger) - Iljo Keisse (Bel) 56 punti
2 giri
5° Alexander Aeschbach - Tristan Marguet (Swi) 27 punti
6° Erik Mohs - Marcel Barth (Ger) 27 punti
7° Jens-Erik Madsen - Marc Hester (Den) 16 punti
8
° Sebastian Donadio (Arg) - Vojtech Hacecky (Cze) 16 punti
9° Andreas Muller - Andreas Beikirch (Ger) 12 punti
10° Martin Blaha - Jiri Hochmann (Cze) 8 punti
11° Sergey Kolesnikov - Alexey Shmidt (Rus) 8 punti
3 giri
12° Christian Bach - Sebastian Siedler (Ger) 7 punti

2°tappa Vuelta al Tachira, in volata vittoria per Miguel Ubeto

Il corridore venezuelano Miguel Ubeto, della Gobernacion de Carabobo, ha vinto la seconda tappa della Vuelta al Tachira e diventa il nuovo leader della corsa, staccando i compagni di squadra grazie agli abbuoni conquistati oggi. Per la Gobernacion de Carabobo, finora, 2 vittorie su 2, con la cronosquadre del primo giorno e la vittoria di ieri.
Seconda tappa che si è svolta come previsto, con le squadre più forti che hanno controllato la corsa sin dai primi chilometri senza lasciar andar via nessun tentativo di fuga. All'arrivo in volata, Miguel Ubeto ha battuto i venezuelani Gil Cordoves e Julio Herrera della Gobernacion de Trujillo. Quarto e quinto posto per due atleti della squadra italiana G.S. Mastromarco, Jonathan Monsalve, venezuelano, e Mirko Puccioni.
Nella serata italiana, terza tappa, con partenza ad Abejales e arrivo a Guasdualito, per un totale di 162 km praticamente pianeggianti, con un altro probabile arrivo in volata.

ORDINE D'ARRIVO
1° Miguel Ubeto (Ven) Gobernacion de Carabobo
2° Gil Cordoves (Ven) Alcaldia San Cristobal s.t.
3° Julio Herrera (Ven) Gobernacion de Trujillo s.t.
4° Jonathan Monsalve (Ven) G.S. Mastromarco s.t.
5° Mirko Puccioni (Ita) G.S Mastromarco s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Miguel Ubeto (Ven) Gobernacion de Carabobo
2° Alvaro Torres (Ven) Gobernacion de Carabobo a 10''
3° Yosvangs Rojas (Ven) Gobernacion de Carabobo a 10''
4° José Chacon (Ven) Gobernacion de Carabobo a 10''
5° Jhon Navas (Ven) Gobernacion de Carabobo a 10''