lunedì 26 aprile 2010

Liegi - Bastogne - Liegi, i commenti dei protagonisti

Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana, 1° Classificato
Come prevedibile, le domande al kazako sono state principalmente sul suo passato e non sulla vittoria odierna.
"Ovviamente adesso sono pulito. Per vincere senza doping bisogna lavorare, e ho sempre fatto in questo modo. Volevo dimostrare ai giovani corridori che questa via è possibile. Ho vinto oggi perché ho la classe per farlo. Sono stato sospeso per due anni ma ho girato quella pagina nera. Non voglio parlare di quella cosa ancora, adesso è dietro di me. Ora c'è un Vino senza doping. Sin dall'anno scorso ero tornato ad alti livelli, dopo esser stato fuori per due anni. Il duro lavoro in allenamento ha pagato, dimostrando che grazie al duro lavoro è possibile ancora vincere. Volevo dimostrare che merito ancora la fiducia da parte vostra e del pubblico. Vincere qui è un po' una rivincita per noi".

Alexandr Kolobnev (Rus) Team Katusha, 2° Classificato
"E' stata dura ed ero completamento finito. Ho dato il massimo in tutte le classiche. Ci ho provato in tutti i modi ma mi è mancata un po' di fortuna per vincere questa settimana. Oggi non ho fatto niente di sbagliato, ho fatto quello che dovevo. Forse se stavo a ruota di Vinokourov avremmo perso l'intera corsa così ho spinto tanto quanto lui. Alla fine lui è stato più forte di me. Non potevo seguirlo. Sapevamo che se fossimo arrivati insieme l'avrei battuto. Aveva paura di me ma io avevo paura dei suoi attacchi. Quando mi ha attaccato sul Saint-Nicolas ero già al limite. Comunque, è un bel podio a fianco di Vinokourov e Valverde".
Sul suo attacco insieme al kazako ha dichiarato: "Ce ne siamo andati dopo la discesa della Roche-aux-Faucons, dopo una svolta a destra, nella seconda parte della salita quando i corridori hanno iniziato a guardarsi perché tutti erano al limite. E' stato buono per me che Rodriguez e anche Contador erano dietro di noi".

Alejandro Valverde (Esp) Caisse d'Epargne, 3° Classificato
"Sono contento della mia prestazione perché è sempre importante essere davanti e finire terzo in una corsa come questa. Vinokourov e Kolobnev sono scattati al momento giusto e quando abbiamo cercato di riprenderli, non avevamo la convinzione necessaria, cercando di tenere le forze per il finale". Sulla caduta subita: "Sono caduto e mi sono infortunato alla spalle e al gomito e sicuramente questo non mi ha aiutato".

Philippe Gilbert (Bel) Omega Pharma Lotto, 4° Classificato
"E' stata una buona gara oggi. Ho seguito Andy Schleck quando ha accelerato sulla Cote de la Roche-aux-Faucons ma Contador è rientrato portandosi dietro gli altri. Ero rimasto da solo mentre gli altri avevano tante carte da giocare. Gli attacchi erano continui e non potevo reagire a tutti. Per rispondere a tutti gli attacchi avevo bisogno di un altro compagno di squadra. Jurgen Van den Broeck stava bene, ha fatto quello che ha potuto, ma non era al 100%. Ho provato a rientrare da solo sui primi sull'ultima salita ma Valverde ed Evans sono rientrati. Non siamo andati piano sull'ultima salita ma i due davanti avevano un buon vantaggio. Sono arrivato appena giù dal podio. Sarebbe stato divertente salirci, ma finire secondo, terzo o quarto non vuol dire molto, è la vittoria che conta".

Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team, 5° Classificato
"Stavo bene. Sono stato un po' sfortunato e non ho sempre giocato le carte giuste. Ho avuto un calo della concentrazione nell'approcciare la Roche Aux Faucons ma sono rientrato nelle posizioni migliori. Poi è stato un continuo attacco e ricongiungimento, l'unica cosa che mi mancava era un compagno di squadra. Io ero da solo davanti e così ho dovuto aspettare e giocare un po'. E' stato un peccato non avere nessuno davanti alla fine ma abbiamo avuto problemi con Kroon (infortunato) e Santambrogio (sospeso dal team). Comunque sono contento di come hanno corso i ragazzi".
Evans ha parlato anche del momento in cui hanno approcciato la salita del Saint-Nicolas: "Eravamo vicini ma prima del Saint Nicolas, Valverde ha smesso di lavorare. Gli ho detto "Hey, sono solo a 20 secondi davanti e a 50 dietro. Se continuiamo a lavorare, magari riusciamo a prenderli". Lui ha detto che non poteva funzionare, poi ci ha attaccato sul Saint Nicolas. Se ci aiutavamo un po' di più magari potevamo lottare per il primo e il secondo posto invece è andata così. Comunque rimango contento".

Andy Schleck (Lux) Saxo Bank, 6° Classificato
"Non sono molto soddisfatto perché meritavamo un risultato migliore. Oggi Frank è stato molto sfortunato ad avere problemi con la sua bici nel peggior momento possibile poi, è stato bravissimo a rientrare. Siamo riusciti anche a riprendere i corridori davanti per il terzo posto. Stavo bene per lo sprint e sono finito primo del mio gruppo, ma tutti oggi mi controllavano. Ho provato tutto quello che potevo, ho attaccato, ma non ha funzionato.

Chris Horner (Usa) Team RadioShack, 8° Classificato
"Semplicemente non avevo le gambe oggi. Non so bene se è stato per il troppo allenamento o per cosa. Questa settimana è stata sempre dura, con Amstel, Freccia e la Liegi. Oggi non c'era il vento laterale, ma era praticamente sempre frontale. Questo ha reso la corsa un po' più tranquilla".

Frank Schleck (Lux) Saxo Bank, 9° Classificato
"Ho dovuto cambiare la bici, così l'ho scambiata con quella di Nicki Sorensen, ma è molto difficile correre con la bici di un altro corridore. Non ho detto niente su questo alla radio perché volevo che Andy attaccasse lo stesso, con me o senza di me. Così lui ha attaccato e io ho pensato, Ok, devo andare a tutta per tornare sotto. Non so come ho fatto a rientrare, avevo proprio delle buone gambe. Sono rientrato con il gruppo dei migliori, così io e mio fratello abbiamo potuto fare quello che facciamo di solito. Penso che abbiamo dimostrato di essere forti, ma siamo semplicemente stati sfortunati".

Alberto Contador (Esp) Astana, 10° Classificato
Alberto ha iniziato parlando della vittoria di Vinokourov: "E' stato fortissimo, sono contento che Vino abbia vinto, è stato come se avessi vinto io. E' stato il risultato del lavoro di squadra e sono molto contento. Abbiamo parlato prima della partenza e avevamo due opzioni: il mio era di attaccare sul Saint Nicolas o sulla Roche aux Faucons".
Riguardo alla sua gara, ha parlato del momento decisivo sulla Roche aux Faucons: "Sono partito un po' piano, poi sono andato con Andy Schleck ma quando ci hanno ripresi e Vino è partito, ho provato a rallentare l'azione. Ho delle buone sensazioni dopo queste gare qui al Nord, ma oggi ho sentito molto più forte l'allergia che durante la Freccia ma ho comunque disputato una buona corsa perché aveva delle buone sensazioni. Ho avuto i crampi soltanto in cima al Saint Nicolas e negli ultimi 500 metri della corsa. Ho preferito regolare il mio sforzo perché pensavo che avrei potuto averli per più tempo".

Ryder Hesjedal (Can) Garmin - Transitions, 13° Classificato
"Non mi piace cercare scuse ma ho avuto problemi di stomaco verso la fine della corsa, a quel punto ho pensato soltanto a finire la corsa. 260 chilometri sono un grande sforzo per il corpo, infatti sono molto stanco e scombussolato. Sulla Cote de la Roche-aux-Faucons mi sono sentito meglio rispetto all'anno scorso e infatti sono stato capace di rimanere con i primi davanti. Ho perso contatto sul Saint-Nicolas quando in tanti stavano rendendo la corsa dura. E' stata dura e c'era così poco tempo per rientrare prima della fine, così è andata".

Robert Gesink (Ned) Rabobank, 16° Classificato
"Se vuoi competere in queste gare, tutto deve essere perfetto. Non stavo bene, ma ho comunque lottato". Il corridore ha subito anche una caduta: "Qualcuno mi è caduto addosso, però non mi sono fatto male" ma la caduta ha riaperto una ferita occorsa ai Paesi Baschi. "Dopo la Redoute, stavo migliorando. Non potevo competere per il primo posto, ma ho continuato a lottare".

Carlos Sastre (Esp) Cervelo
"Le sensazioni alla partenza erano un po' strane perché erano tanti giorni che non correvo ma la verità è che anche se ho sofferto molto e non stavo benissimo, le sensazioni sono state buone".
Lo spagnolo si è staccato nel momento decisivo a causa di un problema meccanico dovuto a una caduta "Ho rotto la mia ruota anteriore, la catena è caduta e anche la ruota posteriore si è rovinata a causa del colpo subito. Ho sofferto un po' per la caduta ma, poco prima che partissero gli attacchi decisivi, stavo per rientrare davanti".

Fabian Wegmann (Ger) Milram, 17° Classificato
"La gara è andata molto bene per me. Stavo bene e sono stato capace di sfruttare la mia condizione durante la gara. Penso che sto correndo bene dopo la pausa per il mio infortunio, cosa che mi rende ottimista per il prossimo obiettivo della mia stagione, il 1° maggio a Francoforte".

Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone, 18° Classificato
"Avrei dovuto aspettare ma sulla Redoute mi sentivo abbastanza bene e ho speso energie che poi però mi sono mancate nel finale. Perché l’ultima volta che ho fatto la Liegi era nel 2005 e, a quel tempo, la Cote de la Roux aux Faucons non c’era. Non la conoscevo, non l’ho fatta in ricognizione, l’ho trovata dura e l’ho pagata nel finale".

Damiano Cunego (Ita) Lampre, 21° Classificato
"Dalla Redoute in poi è sempre stato un cercare di rimanere attaccato ai primi. Mi staccavo, rientravo, tenevo duro, poi mi staccavo, rientravo, tenevo duro... Ho trovato la collaborazione di Garzelli, Nibali, Kreuziger e Gesink, ma non è bastato".

Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas, 29° Classificato
"Mi sono mancate le gambe. Sulla Roche-aux-Faucons, quando sono partiti i due Schleck non ho perso la testa, mi sono detto che era meglio continuare del mio passo, regolare, c’era Evans dietro di me e sapevo che avrebbe potuto accelerare. Però quando lui ha accelerato, io non me la sono sentita di seguirlo, e ho continuato ancora del mio passo. Infatti, sulla seconda rampa della Roche, con Garzelli e Cunego a ruota, sono riuscito a rientrare, ma proprio in quel momento è scattato Vinokourov. Poi, sul Saint-Nicolas, ho sofferto. Ma ormai era finita".

Linus Gerdemann (Ger) Milram
"Ho ritrovato le corse oggi dopo essere stato fuori qualche settimane a causa di una malattia. Sono stato vicino alla testa della corsa fino a 35 chilometri dall'arrivo, ma non ero in grado di seguire gli attacchi decisivi".

Erik Breukink (Ned) Rabobank, Direttore Sportivo
"Non dimentichiamo la vittoria di Oscar alla Sanremo, ma dopo quella non siamo andati bene".
Parlando dei vincitori delle classiche di quest'anno: "Tutti corridori con grande esperienza, tutti con l'età giusta".
Sulla prestazione di Gesink: "Non possiamo criticare Robert, ha provato ad arrivare in forma questa settimana e di solito fa bene ovunque corra. Non possiamo dare tutta la pressione sulle spalle di un solo uomo. Sicuramente volevamo fare meglio nelle classiche e abbiamo provato a togliere la pressione da Gesink".
Sul futuro Breukink ha detto che "comprare un grande corridore è l'opzione più semplice. Ma non è un'opzione. Gesink, Boom e gli altri hanno grandi qualità. Hanno bisogno solo di tempo".

Scott Sunderland (Aus) Team Sky, Direttore Sportivo
"Il piano era di avere quattro uomini nel primo gruppo dopo la salita della Redoute. Ma Wiggins ha avuto un po' di sfortuna perché ha forato in quel punto. Froome gli ha dato la sua ruota così le sue possibilità sono finite ed è stato quando Cummings è entrato in azione e lo ha aspettato. Cummings ha riportato Wiggins nel gruppo ma poi è stato coinvolto nella caduta di Tony Martin e ha perso altre posizioni. Avendo speso energie in queste due situazioni è stato molto difficile per Wiggins rientrare in gara. Cummings ha fatto un gran lavoro a riportare Bradley nel primo gruppo e Gerrans è stato molto bravo sull'ultima salita. La squadra ha corso molto bene insieme nelle tre classiche delle Ardenne. Il morale e le motivazioni della squadra sono sempre state alte, ci è soltanto mancato qualcosa per finire meglio".

Liegi - Bastogne - Liegi, le pagelle di Parliamo di Ciclismo

Alexandre Vinokourov (Astana) 9
Confeziona un capolavoro, andandosene nel momento giusto insieme a Kolobnev, quando tutti gli altri favoriti erano stanchi per seguirlo, e dominando letteralmente gli ultimi chilometri. Dimostra di avere una condizione strepitosa e una pedalata molto fluida. Il suo passato, certamente, porta molti a non fidarsi più delle sue vittorie, ma si capiva da un po' che il kazako stava bene. Mio favorito per un attacco da lontano, così è stato.

Alexandr Kolobnev (Katusha) 8
Ennesima grande prestazione di Kolobnev in una classica ed ennesimo piazzamento. Al russo manca sempre qualcosa per arrivare alla vittoria, questa volta oggettivamente gli sono mancate le forze proprio nel momento decisivo. Ma contro questo Vinokourov, un secondo posto è comunque un successo. La Katusha (7.5) anche oggi corre benissimo ma, purtroppo, manca ancora una volta la vittoria.

Alejandro Valverde (Caisse d'Epargne) 6
Il voto è una media tra tanti fattori: non aiuta Evans e Gilbert a fondo durante l'inseguimento ai due di testa, ma è una sua caratteristica tirare il meno possibile e sembra rinato dopo essere stato sull'orlo del ritiro durante la gara. Il terzo posto non è da buttare, ma era uno dei due grandissimi favoriti e, contando lo scarso risultato di Freccia ed Amstel, non è una grande settimana per lui. Permettetimi un appunto personale: non mi piacciono i corridori che non tirano per chilometri e sprintano per un terzo posto con facilità, non si fa proprio.

Philippe Gilbert (Omega Pharma Lotto) 7
Il suo attacco sulla salita di Saint-Nicolas è ancora negli occhi di molti. Era probabilmente il più forte insieme a Vinokourov in gara ma paga un po' di sfortuna, perché attacca proprio prima della fuga vincente del kazako e del russo. Prova comunque a riportarsi sotto ma non riceve un grande supporto né da Valverde né da Evans, un po' stanco nel finale. Una settimana comunque da incorniciare per il belga.

Cadel Evans (BMC) 6.5
Un buon quinto posto per Cadel, sempre nel vivo dell'azione ma, ahimé, costantemente costretto a inseguire perché non si trova mai nel punto giusto nei momenti decisivi. Gli succede prima sulla Cote de la Roche aux Faucons, poi deve inseguire Gilbert e Valverde e, alla fine, è stremato, nonostante una grandissima gara.

Andy Schleck (Saxo Bank) 5.5
Quest'anno Andy non aveva la forma dell'anno scorso, non c'è molto da fare. Fa lavorare benissimo la squadra e riesce a guadagnare qualcosa insieme a Gilbert sulla Cote de la Roche aux Faucons. Poteva anche essere l'azione decisiva ma un Contador regale si è riportato su di loro con una facilità imbarazzante. Ci prova in tutti i modi ad andarsene insieme a Gilbert, ma viene sorpreso dall'attacco di Vinokourov e poi da quello del belga. Fa la differenza anche sul Saint-Nicolas portando via un gruppetto ma la vittoria ormai era lontana.

Igor Anton (Euskaltel) 6.5
Un altro buon piazzamento per lo spagnolo, sempre più ispirato da queste classiche del Nord. Fa una gara di attesa, non si vede quasi mai davanti ma comunque è tra i migliori alla fine, con dignitoso settimo posto. Pensarlo in coppia con Samuel Sanchez non sarebbe stato male per l'Euskaltel.

Christopher Horner (RadioShack) 5
Stesso discorso di Anton, non si vede mai davanti ma arriva comunque nei 10. Il suo voto è decisamente più negativo perché l'americano aveva puntato tutto sulla Liegi ma davanti non si è mai visto, specialmente nel momento decisivo.

Frank Schleck (Saxo Bank) 5
Lascia sempre solo il fratello Andy, non sfruttando per niente la possibilità di essere in due nei momenti decisivi. A un certo punto sembrava sparito dalla corsa, rivedendosi solo nel finale quando è nel gruppetto tirato dal fratello. Il tutto è causato da un problema meccanico della sua bici, ma ci vuole anche fortuna per vincere una corsa, e Frank non l'ha proprio avuta.

Alberto Contador (Astana) 6.5
Altra bella gara per Alberto sulle Ardenne. Impressiona la facilità con la quale si riporta su Gilbert e Andy Schleck sulla Cote de la Roche aux Faucons. Dopodiché, a mio modesto parere, ci prova ma senza la necessaria convinzione, quasi stesse lavorando per Vinokourov. E se non l'ha fatto, comunque ha svolto un grandissimo lavoro per il kazako. Speriamo di rivederlo l'anno prossimo con questa condizione, sicuramente ci farà divertire.

Stefano Garzelli (Acqua & Sapone) 6.5
Prova un attacco dopo la Redoute ma senza fortuna, dopo aver lanciato davanti anche Francesco Masciarelli. Onora la gara stando sempre nelle prime posizioni, ma evidentemente non è più il Garzelli arrivato secondo alle spalle di Bettini tempo fa. Prova onorevole, ora sotto con il Giro d'Italia.

Damiano Cunego (Lampre) 4
Se all'Amstel e alla Freccia si era salvato grazie ai buoni piazzamenti e a qualche attacco, alla Liegi delude alla grande. Mai davanti, sempre dietro a inseguire, non segue neanche Andy Schleck sulla salita di Saint-Nicolas. Se era la nostra speranza per le classiche delle Ardenne, quest'anno era matematico che la vittoria non sarebbe mai arrivata.

Liquigas 5
Si salva il solo Valerio Agnoli, che almeno prova ad andarsene sulla Redoute. Per caso avete visto Roman Kreuziger, Vincenzo Nibali o Franco Pellizotti? Perché io proprio no. Se il 29° posto di Nibali è il massimo che si poteva avere, siamo proprio messi male. Peccato perché Amstel e Freccia avevano lasciato qualche spiraglio per una buona prova di squadra, invece tabula rasa.

Parliamo di Ciclismo: 9
Voto alto e meritato. Prevedere Vinokourov come grande protagonista in caso di attacco da lontano non era facile, mentre più prevedibile era la grande gara di Valverde, Gilbert ed Evans. Kolobnev era inserito tra le seconde linee semplicemente perché mi aspettavo di più da Joaquim Rodriguez che invece ha deluso. Ma la chicca Vinokourov, ignorato quasi completamente da tutti gli altri pronostici e messo invece tra i primi dal sottoscritto, è una grande intuizione.

Giro delle Regioni. L'Italia inizia alla grande, nella 1°tappa vittoria di Enrico Battaglin su Tratnik

Oggi è iniziata la 34° edizione del Giro delle Regioni, storica corsa a tappe dedicata alle più forti nazionali Under 23 di tutto il mondo. Quest'anno, per adeguarsi alla formula della Coppa delle Nazioni, la corsa prevedeva soltanto due frazioni, con la prima conclusasi oggi con l'arrivo a Montefiascone. E la prima tappa ha subito sorriso all'Italia, grazie al grande successo di Enrico Battaglin, che proprio sul traguardo ha battuto in volata il fortissimo sloveno Jan Tratnik, vincitore ieri del Gp della Liberazione a Roma. La corsa si è decisa a 500 metri dall'ultimo GPM di giornata, quando Tratnik ha lasciato la compagnia dei fuggitivi per cercare uno storico bis dopo l'impresa di ieri. Ma il nostro Battaglin, capito il pericolo, si è riportato subito sotto allo sloveno a 5 chilometri dall'arrivo, battendolo poi allo sprint. Alle loro spalle, a 10 secondi, il portoghese Domingos Goncalves ha regolato il resto del gruppetto dei migliori davanti al belga Eliot Lietaer e al polacco Kamil Zielinski.
Queste le parole di Battaglin all'arrivo: "Sotto il primo passaggio all'arrivo il gruppetto che si era formato si è spaccato e a quel punto ho forzato per rientrare sui sette di testa. Quando è partito Tratnik l'abbiamo tenuto a vista, ma poi ho visto che gli altri erano stanchi e allora ai meno 5 km dall'arrivo ho fatto uno scatto secco. Domani sarà una tappa difficile da correre e sicuramente Tratnik sarà uno dei corridori da tenere maggiormente d'occhio, anche se tutti proveranno ad attaccare l'Italia".

ORDINE D'ARRIVO
1° Enrico Battaglin (Ita) Italia B
2° Jan Tratnik (Slo) Slovenia
3° Domingos Goncalves (Por) Portogallo a 10''
4° Eliot Lietaer (Bel) Belgio
5° Kamil Zielinski (Pol) Polonia
6° Christopher Jennings (Rsa) Sudafrica
7° Mathieu Desniou (Fra) Francia
8° Siarhei Papok (Blr) Bielorussia
9° Nicola Boem (Ita) Italia A
10° Andi Bajc (Slo) Slovenia

Tour de Bretagne, grande Rabobank, la 2°tappa a cronometro a Martijn Keizer, leader sempre Bol

Continua il dominio della giovane squadra olandese della Rabobank Continental al Tour de Bretagne. Nella seconda tappa, una cronometro di 10 chilometri sull'isola di Jersey, la vittoria è andata all'olandese Martijn Kreizer che ha preceduto di 3 secondi i francesi Johan Le Bon della Bretagne - Schuller e Nicolas Baldo dell'Atlas Personal. Il leader della classifica Jetse Bol è arrivato a 10 secondi, riuscendo a spuntare un ottimo sesto posto.
In classifica generale Bol rimane leader, confermandosi un corridore di grande spessore, bravo sia in volata sia a cronometro. Alle sue spalle sale al secondo posto Le Bon con 11 secondi di ritardo mentre terzo è un altro olandese, Sander Oostlander della Van Vliet, staccato di 14 secondi. La relativa lunghezza della cronometro non ha provocato grandi scossoni in classifica generale che rimane molto corta, seppur con qualche corridore che inizia ad avere qualche secondo di troppo di ritardo.

ORDINE D'ARRIVO
1° Martijn Keizer (Ned) Rabobank Continental
2° Johan Le Bon (Fra) Bretagne - Schuller a 3''
3° Nicolas Baldo (Fra) Atlas Personal a 3''
4° Florian Morizot (Fra) Big Mat - Auber 93 a 5''
5° Jakob Steigmiller (Ger) Thuringer Energie Team a 9''

CLASSIFICA GENERALE
1° Jetse Bol (Ned) Rabobank Continental
2° Johan Le Bon (Fra) Bretagne - Schuller a 11''
3° Sander Oostlander (Ned) Van Vliet - EBH a 14''
4° Julien Antomarchi (Fra) V.C. La Pomme Marseille a 22''
5° Arkimedes Arguelyes (Rus) Itera - Katusha a 30''
6° Perrig Quemeneur (Fra) Bbox Bouygues Telecom a 35''
7° Laurent Pichon (Fra) Bretagne - Schuller a 38''
8° Niels Brouzes (Fra) Big Mat - Auber 93 a 41''
9° Franck Bouyer (Fra) Bbox Bouygues Telecom a 44''
10° Renaud Dion (Fra) Roubaix Lille Metropole a 57''

Elite/Under 23. Vittorie per Tiozzo alla Caduti Nervianesi, Andriato a Vittorio Veneto, Randazzo al Giro del Pratomagno e Bertazzo alla Coppa Ardigò

Oltre al GP della Liberazione, Domenica 25 Aprile si sono disputate altre quattro corse dedicate agli Elite e agli Under 23.
A Nerviano, in provincia di Milano, è stato Thomas Tiozzo della FWR Bata ad aggiudicarsi la 64° edizione della Coppa Caduti Nervianesi. Il giovane corridore è scattato a 18 chilometri dall'arrivo, resistendo al ritorno del gruppo, regolato dal compagno di squadra Michele Gobbi e da Marco Amicabile della Delio Gallina. Il circuito locale di Nerviano, seppur senza difficoltà altimetriche, ha stimolato la fantasia dei corridori che hanno provato per tutta la durata della gara ad andare in fuga. L'attacco giusto arriva al chilometro 130, quando Tiozzo riesce a evadere dal gruppo e a guadagnare subito una trentina di secondi, sufficienti per farlo vincere a braccia alzate. Al traguardo, la commozione è stata molta tra i corridori della Bata, visto che un ragazzo di 13 anni, atleta della Ciclistica Santangiolese di Piove di Sacco e conosciuto sia da Tiozzo che da Gobbi, era morto nel pomeriggio di sabato in seguito a un incidente stradale.
A Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, a spuntarla nella 55° edizione della Medaglia d'Oro Frare De Nardi è stato il brasiliano Rafael Andriato. Il corridore della Trevigiani Dynamon Bottoli ha superato sul traguardo il duo della Zalf Desiree Fior formato da Matteo Collodel e Matteo Busato. L'arrivo è stato palpitante, dato che Collodel ha alzato le braccia in segno di vittoria a pochi metri dall'arrivo ma Andriato, con un gran colpo di reni, è riuscito ad anticipare il corridore della Zalf e ad aggiudicarsi la gara.
A Pian di Scò, in provincia di Arezzo, è stato Gianluca Randazzo a vincere l'8° Giro del Pratomagno. Il corridore della Hopplà Magis ha regolato in volata un folto gruppetto, arrivato al traguardo abbastanza sfoltito dopo la salita di Monte Lupini della Canova. Randazzo ha preceduto con un grande sprint Vincenzo Ianniello della Tamburini e Fabio Piscopiello della Vega Prefabbricati.
A Pessina Cremonese, in provincia di Cremona, la vittoria nella 61° Coppa Ardigò è andata al corridore della Trevigiani Omar Bertazzo che ha regolato sul traguardo un gruppetto di attaccanti. Subito dietro a Randazzo si sono piazzati Mirko Castelli della Sergio Dalfiume e Riccardo Biasio del Team Marchiol. La corsa si è decisa a 80 chilometri dalla fine, quando un gruppo di 19 corridori è evaso dal plotone, guadagnando abbastanza margine per non venire più ripresi. Il finale molto tortuoso della corsa ha impedito lo svolgimento di una regolare volata, favorendo di più dei buoni passisti veloci. Il primo a scattare è stato Manuel Capillo ma Bertazzo è stato abile a portarsi alla sua ruota e a saltarlo sul rettilineo finale, arrivando con qualche metro di vantaggio sul secondo e portando alla Trevigiani il secondo successo di giornata.

COPPA CADUTI NERVIANESI - NERVIANO (MI)
1° Thomas Tiozzo (Ita) FWR Bata
2° Michele Gobbi (Ita) FWR Bata a 8"
3° Marco Amicabile (Ita) Delio Gallina S. Inox a 9''
4° Salvatore Dorio (Ita) Team De Angeli Versilia
5° Roberto Berta (Ita) Pool Cantù - Carmiooro

MEDAGLIA D'ORO FRARE DE NARDI - VITTORIO VENETO (TV)
1° Rafael Andriato (Bra) Trevigiani Dynamon Bottoli
2° Matteo Collodel (Ita) Zalf Desiree Fior
3° Matteo Busato (Ita) Zalf Desiree Fior
4° Derik Zampedri (Ita) Team Trentino
5° Stefano Agostini (Ita) Zalf Desiree Fior

GIRO DEL PRATOMAGNO - PIAN DI SCO' (AR)
1° Gianluca Randazzo (Ita) Hopplà Magis Mavo
2° Vincenzo Ianniello (Ita) Gruppo Made Tss Tamburini
3° Fabio Piscopiello (Ita) Vega Prefabbricati a 2"
4° Paolo Centra (Ita) Futura Team Matricardi
5° Marco Stefani (Ita) Le Villane Danton Vibert

COPPA ARDIGO' - PESSINA CREMONESE (CR)
1° Omar Bertazzo (Ita) Trevigiani Bottoli
2° Mirko Castelli (Ita) Sergio Dalfiume
3° Riccardo Biasio (Ita) Team Marchiol-Pasta Montegrappa
4° Manuel Capillo (Ita) Pedalando in Langa
5° Marco Fusaz (Ita) Team Friuli

fonte: federciclismo.it

Tour de Korea, 5°tappa in volata a Seon Ho Park, classifica invariata

Il coreano Seon Ho Park ha vinto la quinta tappa del Tour de Korea regolando in volata il gruppo arrivato compatto al traguardo di Chungju. Il corridore della Seoul Cycling ha preceduto i due connazionali della KSPO, Dong Hyun Shin e Sung Baek Park. Al quarto posto si è piazziato il giapponese Taiji Nishitani mentre quinto è giunto il sudafricano Tyler Day della EMG Cycling Team. Per Seon Ho Park si tratta della seconda vittoria in questa corsa, dato che aveva già vinto nella terza tappa.
Classifica generale invariata con al primo posto Ying Hon Yeung di Hong Kong, ancora in maglia grazie alla fuga vincente del primo giorno. Secondo e terzo posto per il coreano Ki Hong Yoo della Geumsan Ginseng e per l'americano Michael Friedman della Jelly Belly.

ORDINE D'ARRIVO
1° Seon Ho Park (Kor) Seoul Cycling
2° Dong Hyun Shin (Kor) KSPO s.t.
3° Sung Baek Park (Kor) KSPO s.t.
4° Taiji Nishitani (Jpn) Giappone s.t.
5° Tyler Day (Rsa) EMG Cycling Team s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Ying Hon Yeung (Hkg) Hong Kong
2° Ki Hong Yoo (Kor) Geumsan Ginseng Asia a 1'57''
3° Michael Friedman (Usa) Jelly Belly a 2'03''
4° Vadim Shaekhov (Uzb) Uzbekistan a 2'11''
5° Jesse Anthony (Usa) Kelly Benefit Strategies a 2'13''

Rivoluzione colombiana al Tour de Santa Catarina. Vittoria finale a Ortiz e ultima tappa a Baez

Il colombiano Edward Stiver Ortiz ha vinto la 23° edizione del Tour de Santa Catarina riuscendo a conquistare la maglia di leader nell'ultima frazione che prevedeva l'arrivo alla Serra do Rio do Rastro. Il corridore dell'UNE - EPM ha preceduto di 12 secondi il brasiliano Tiago Fiorilli della Funvic e il compagno di squadra Giovanni Baez di 15 secondi. Per Ortiz si tratta sicuramente della vittoria più importante in carriera.
L'ultima tappa, la più importante della corsa, è stata decisiva per assegnare la vittoria finale della corsa. A 8 chilometri dall'arrivo, già un ristretto gruppetto iniziava ad affrontare le rampe della salita di Serra do Rio do Rastro. Il primo a provarci è stato Juan Soares, ripreso successivamente da un gruppo ancora più ristretto. A questo punto, sotto una pioggia torrenziale, è stato Baez a lanciare l'attacco decisivo, arrivando primo al traguardo con qualche secondo di vantaggio sui compagni di squadra Juan Pablo Suarez e Ortiz. Il leader della corsa, il giovane argentino Emanuel Guevara, ha pagato lo scotto sulla salita finale, retrocedendo in classifica fino al settimo posto a 50 secondi dal primo. Trionfo totale per la UNE - EPM, dopo aver dominato anche la Volta de Gravatai un paio di settimane fa.

ORDINE D'ARRIVO
1° Giovanni Baez (Col) UNE - EPM
2° Juan Pablo Suarez (Col) UNE - EPM a 13''
3° Edward Stiver Ortiz (Col) UNE - EPM a 16''
4° Renato Seabra (Bra) Clube DataRo de Ciclismo a 18''
5° Tiago Fiorilli (Bra) Funvic - Pindamonhangaba s.t.

CLASSIFICA FINALE
1° Edward Stiver Ortiz (Col) UNE - EPM
2° Tiago Fiorilli (Bra) Funvic - Pindamonhangaba a 12''
3° Giovanni Baez (Col) UNE - EPM a 15''
4° Juan Pablo Suarez (Col) UNE - EPM a 16''
5° Tiego Gasparotto Justo (Bra) Scott Marcondes Cesar a 17''
6° Renato Seabra (Bra) Clube DataRo de Ciclismo a 47''
7° Emanuel Guevara (Arg) Start Under 23 Argentina a 50''
8° Jose Eriberto Rodrigues (Bra) Funvic - Pindamonhangaba a 1'43''
9° Renato Ruiz (Bra) Scott Marcondes Cesar a 1'45''
10° Jair Santos (Bra) Cesc Sao Caetano a 2'41''

Doping. Manuel Vazquez dell'Andalucia Cajasur sospeso per uso di Epo

Da un comunicato dell'UCI, apprendiamo che la federazione internazionale ha sospeso il corridore spagnolo Manuel Vazquez Hueso. La decisione di sospendere il corridore è stata presa in conseguenza della notifica da parte del laboratorio accredidato Wada di Barcellona che ha trovato tracce di EPO in un campione di urine prelevato in un test fuori dalle competizioni il 20 Marzo 2010. Questo test è stato pianificato dall'UCI in base alle informazioni ottenute dal passaporto biologico del corridore. Il corridore potrà richiedere le controanalisi sul campione B, in attesa anche la Federazione Spagnola intervenga sul caso.
Manuel Vazquez è passato professionista nel 2006 nell'Andalucia - Paul Versan, rimanendo nella squadra fino a quest'anno. In carriera ha vinto 6 corse da professionista, delle quali la più importante è la classifica finale della Volta ao Alentejo nel 2007, breve corsa a tappe che si svolge in Portogallo. Molto importante è anche il secondo posto dell'anno successivo nella Volta a la Comunidad Valenciana, mentre quest'anno non aveva ancora ottenuto piazzamenti degni di nota se non un 16° posto al Tour de San Luis.

fonte: uci.ch

Vuelta Mexico Telmex a Oscar Sevilla della Rock Racing, ultima tappa al danese Nielsen

Lo spagnolo Oscar Sevilla ha vinto la Vuelta Mexico Telmex controllando, con la sua Rock Racing, l'ultima tappa, che prevedeva un circuito cittadino a Reforma. Il corridore è riuscito a portare a casa la vittoria grazie alla cronometro della settima tappa, quando ha recuperato secondi su i colombiani della Boyaca Orgullo de America, gli unici veri rivali per la squadra americana. Infatti, Sevilla ha preceduto di 13 secondi Daniel Rincon Quintana e di 28 secondi Gregorio Ladino. Per lo spagnolo si tratta della prima vittoria stagionale, confermando che il Messico gli porta fortuna, dato che già l'anno scorso vinse la Vuelta a Chihuahua.
L'ultima tappa si è risolta in volata ed è stata vinta dal danese Philip Nielsen del Team Concordia che ha preceduto sul traguardo il messicano Cesar Vaquera della Orven e lo sloveno Aldo Ino Ilesic del Team Type 1. La corsa è stata caratterizzata da una fuga di due uomini formata da Luis Pulido dell'Arenas Alubike e da Mauricio Casas della Boyaca. I due sono riusciti a rimanere in testa per la maggior parte dei giri della corsa ma il gruppo, tirato dalla Rock Racing, non ha lasciato scampo ai fuggitivi, permettendo ai velocisti di giocarsi le ultime possibilità di vittoria.

ORDINE D'ARRIVO
1° Philip Nielsen (Den) Team Concordia Forsikring
2° Cesar Vaquera (Mex) Orven s.t.
3° Aldo Ino Ilesic (Slo) Team Type 1 s.t.
4° Martin Gilbert (Can) Spidertech s.t.
5° Denys Kostyuk (Ukr) ISD-Neri s.t.

CLASSIFICA FINALE
1° Oscar Sevilla (Esp) Rock Racing
2° Daniel Rincon Quintana (Col) Boyaca Orgullo de America a 13''
3° Gregorio Ladino (Col) Boyaca Orgullo de America a 28''
4° Victor Nino (Col) Orven a 45''
5° Ignacio Sarabia (Mex) Rock Racing a 46''
6° Freddy Emir Montana (Col) Boyaca Orgullo de America a 49''
7° Edwin Parra Bustamante (Col) Boyaca Orgullo de America a 56''
8° Julio Alberto Perez Cuapio (Mex) Empacadora San Marcos a 1'01''
9° Christopher Jones (Usa) Team Type 1 a 1'24''
10° Huberlino Mesa (Col) Boyaca Orgullo de America a 1'43''