venerdì 10 settembre 2010

Doping. Roy Sentjens confessa l'uso di EPO e si ritira dalle corse

Tramite una lunga lettera sul proprio sito internet, il belga Roy Sentjens ha confessato l'uso di EPO, scoperto tramite un controllo a sorpresa a metà agosto, e ha inoltre annunciato il suo ritiro dalle competizioni. Il corridore della Milram, 30 anni quest'anno, nella lettera si apre completamente, facendo trapelare la propria vita di uomo e ciclista, con i dubbi e le paure di non farcela, con l'idea sempre presente di ricorrere a uno scorciatoia più facile, specialmente quando tutto sembra andare storto, i risultati non arrivano più e un contratto professionistico diventa più importante anche della propria salute, perché c'è una famiglia da mantenere e dei conti da pagare. Una vita di un uomo qualunque che sbaglia, che ricorre a quello che è vietato, proibito, ma che ha la dignità e il coraggio, quando viene scoperto, di rendere pubblica la sua debolezza e la sua colpevolezza, senza ricorrere a dichiarazioni di guerra aperta sapendo di essere nel torto.
Se volete leggervi qualche passo della lettera, la potrete trovare sul sito ufficiale del corridore, mentre a questo link trovate già la versione tradotta in inglese Link.

Giro del Friuli Venezia Giulia, Thomas Casarotto in fin di vita. La 3°tappa era andata all'australiano Semple

Doveva essere il tappone decisivo questa terza tappa del Giro del Friuli Venezia Giulia e così è stato, con grandi emozioni fin sul traguardo e una classifica generale completamente stravolta. Ma purtroppo, i festeggiamenti sono durati poco: il corridore della Generali Thomas Casarotto ha subito una brutta caduta nella discesa di Sella Ciampigotto, andando a sbattere contro un'auto estranea alla corsa. Subito trasportato all'ospedale di Udine con l'elisoccorso, dopo una prima serie di esami si sono evidenziati alcuni ematomi cranici. Il ragazzo era in coma e intorno alle 22 è stato dichiarato morto. Notizia smentita quasi subito dai sanitari, anche se le sue condizioni rimangono disperate, seppur rimaste stabili nella notte. Il presidente della Generali, Mauro Flora, ha commentato: "Siamo preparati al peggio ma speriamo ancora che Thomas riesca a trovare le forze necessarie per uscire da questa situazione. Nella notte abbiamo pregato per lui insieme a tutta la squadra: i ragazzi e anche Roberto sono ancora sotto choc per quanto è avvenuto in gara".

LA 3°TAPPA
La frazione, 174 chilometri da Maniago a Forni di Sopra, è andata all'australiano Adam Semple della Brisot Cardin Bibanese che ha regolato allo sprint un gruppetto di attaccanti. Alle sue spalle si sono piazzati i compagni di fuga Mattia Cattaneo della Trevigiani, lo svizzero Sven Schelling del VC Mendrisio e il norvegese Vegard Stake Laengen che, grazie ai secondi guadagnati oggi, è diventato anche il nuovo leader della corsa sfilando la maglia al brasiliano Manarelli della Trevigiani.
La gara è entrata nel vivo già nei primi chilometri di corsa grazie a un attacco di tredici atleti, ripresi dopo la discesa del primo GPM del Passo Sant'Osvaldo. Neanche il tempo di rifiatare che altri 28 atleti sono ripartiti al contrattacco, con la salita di prima categoria di Sella Ciampigotto a fare da spartiacque per la corsa. Infatti, sul GPM i big si sono messi in mostra con il leader Manarelli che è riuscito a riportarsi sulla testa della corsa. La discesa ha rimescolato le carte e davanti si sono ritrovati in 18 ma un successivo ricompattamento ha riformato un nutrito gruppo in testa alla corsa. La salita decisiva si è rivelata la terza e ultima di giornata, la Cima Corso, dove Semple, il lituano Edgaras Kovaliovas della VC La Pomme, Schelling, Cattaneo, Winner Anacona della Caparrini e il kazako Slodkov si sono riportati su Mantas Bliakevicius della Gruppo Lupi, partito in solitario prima dell'inizio della salita. Sui battistrada sono riusciti a riportarsi successivamente anche Antonio Doneddu della Palazzago, Paolo Colonna della Delio Gallina e Stake Laengen, formando un gruppetto ben assortito con tutto l'interesse di tirare fino al traguardo. A due chilometri dall'arrivo Schelling e Semple sono andati all'attacco, raggiunti quasi subito da Stake Laengen e Cattaneo: i quattro si sono giocati la vittoria allo sprint con Semple che è riuscito a precedere Cattaneo e Schelling.
A fine frazione ha parlato il norvegese Stake Laengen, 1 metro e 93 eppure ottimo scalatore, astro nascente insieme al fratello Oystein del ciclismo nordico: "Sono venuto al Giro sperando di far bene, ma nella maglia quasi non ci speravo dato che non ho mai indossato una maglia di leader in tutta la mia vita". Ora Stake Laengen conduce con 45 secondi sul brasiliano Manarelli e con1 minuto e 28 secondi su un trio composto da Matteo Busato della Zalf, Stefan Kirchmair della Tyrol e Kristian Durasek della Loborika.

ORDINE D'ARRIVO
1° Adam Semple (Aus) Brisot Cardin Bibanese
2° Mattia Cattaneo (Ita) Trevigiani Dynamon Bottoli s.t.
3° Sven Schelling (Swi) VC Mendrisio s.t.
4° Vegard Stake Laengen (Nor) Norvegia s.t.
5° Winner Anacona (Col) Caparrini Le Village a 21''

CLASSIFICA GENERALE
1° Vegard Stake Laengen (Nor) Norvegia
2° Carlos Alexandre Manarelli (Bra) Marchiol Orogildo a 45''
3° Matteo Busato (Ita) Zalf Desiree Fior a 1'28''
4° Stefan Kirchmair (Aut) Team Radland Tirol s.t.
5° Kristian Durasek (Cro) Loborika s.t.
6° Sven Schelling (Swi) VC Mendrisio a 2'13''
7° Evgeniy Sladkov (Kaz) Kazakhstan a 2'37''
8° Edgaras Kovaliovas (Ltu) VC La Pomme Marseille a 2'50''
9° Siarhei Papok (Blr) S. Marco Concrete Caneva a 3'04''
10° Gregoire Tarride (Fra) VC La Pomme Marseille a 3'09''

Tour de l'Avenir, 5°tappa al tedesco Degenkolb, Eijssen sempre in maglia gialla

Il tedesco John Degenkolb ha vinto la quinta tappa del Tour de l'Avenir portando a termine una lunga fuga iniziata nei primi chilometri di gara. Il corridore della nazionale tedesca ha preceduto in uno sprint ristretto lo spagnolo Jesus Herrada Lopez e il portoghese Nelson Oliveira mentre il gruppo principale è stato regolato dall'australiano Michael Matthews a una quarantina di secondi. Una grande soddisfazione per Degenkolb, prossimo al passaggio tra i prof con l'HTC Columbia e uno dei grandi favoriti degli imminenti Mondiali di Melbourne, giunto alla seconda vittoria in questo Tour de l'Avenir. La classifica generale non ha subito grossi scossoni con il belga Yannick Ejssen sempre primo con 17 secondi sul francese Romain Bardet e sul colombiano Jarlinson Pantano mentre Degenkolb è risalito al sesto posto a circa 1 minuto di ritardo dal leader.
La quinta tappa si è tenuta tra Vals-les-Bains e Loriol-sur-Drome per un totale di 153 chilometri con soltanto due salite a inizio gara e un dentello nel finale di terza categoria. Per il resto, una lunga discesa e tanta pianura. Dopo aver superato le due asperità di giornata, al chilometro 34 è nata la fuga che caratterizzerà l'intera corsa. Sei uomini prendono il largo, Degenkolb, Herrada Lopez, Oliveira, l'americano Benjamin King, lo sloveno David Tratnik e il francese Yoann Barbas. Il vantaggio fatica a lievitare ma un albero in mezzo alla strada, al chilometro 84, costringe gli organizzatori a neutralizzare un tratto di corsa e a ripartire al chilometro 91. Sfruttando la situazione i battistrada guadagnano ancora terreno sul plotone mentre da dietro il russo Arkimedes Arguelyes prova a lanciare un contrattacco. Nonostante sembri un attacco quasi disperato, Arguelyes riesce a rientrare sui sei attaccanti della prima ora con, però, il gruppo in ritardo soltanto di 35 secondi. Grazie soprattutto al grande sforzo di Degenkolb i fuggitivi riescono a riguadagnare terreno scollinando sulla Cote des Roberts con un minuto circa di vantaggio sul gruppo. Nella successiva discesa è ancora il tedesco a fare selezione con Barbas e Arguelyes che non riescono a tenere il ritmo dello scatenato corridore teutonico e vengono ripresi dal plotone principale. I fuggitivi riescono a mantenere una trentina di secondi fin sul traguardo e nella volata tra i cinque superstiti non c'è storia con Degenkolb che detta legge con estrema facilità, mettendo ancora la firma sulla prestigiosa corsa francese.

ORDINE D'ARRIVO
1° John Degenkolb (Ger) Germania
2° Jesus Herrada Lopez (Esp) Spagna s.t.
3° Nelson Oliveira (Por) Portogallo a 1''
4° Benjamin King (Usa) Stati Uniti s.t.
5° David Tratnik (Slo) Slovenia s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Yannick Eijssen (Bel) Belgio
2° Romain Bardet (Fra) Francia B a 17''
3° Jarlinson Pantano (Col) Colombia s.t.
4° David Rosch (Ger) Germania a 45''
5° Tom Slagter (Ned) Olanda a 54''
6° John Degenkolb (Ger) Germania a 1'05''
7° Thomas Bonnin (Fra) Francia A a 1'14''
8° Nairo Quintana (Col) Colombia a 1'17''
9° Mikel Landa Meana (Esp) Spagna a 1'19''
10° John Atapuma (Col) Colombia a 1'25''

Giro della Cina, il prologo al tedesco Dirk Muller della Nutrixxion Sparkasse

Il tedesco Dirk Muller ha vinto il prologo del Giro della Cina (Tour of China), corsa a tappe che è iniziata oggi nel grande paese asiatico. Il corridore del Team Nutrixxion Sparkasse ha preceduto di 4 secondi il tedesco Tobias Erler della Tabriz Petrochemical e l'australiano David Tanner della Fly V Australia. Per Muller si tratta della seconda vittoria stagionale dopo aver conquistato il Pomerania Tour in Polonia in Luglio.
Il prologo si è svolto nella città di Xi'an su un percorso di 3,5 chilometri, preludio ad altre sette tappe che incoronerrano il successore di Andrey Mizourov, ultimo vincitore della corsa nel lontano 2005.

ORDINE D'ARRIVO
1° Dirk Muller (Ger) Team Nutrixxion Sparkasse
2° Tobias Erler (Ger) Tabriz Petrochemical a 4''
3° David Tanner (Aus) Fly V Australia a 8''
4° Daniel Summerhill (Usa) Stati Uniti s.t.
5° Mehdi Sohrabi (Iri) Tabriz Petrochemical a 9''

Vuelta a Espana, ancora Cavendish! Non c'è 1 senza 2, sua la 13°tappa

Quando in casa HTC-Columbia tutto funziona alla perfezione, il motore di Mark Cavendish serve soltanto a mettere l'accento sulla vittoria, quel punto esclamativo finale che evidenzia ancora di più una prestazione mostruosa di tutta la squadra, finalizzata dal più forte velocista sulla faccia della terra. E per il secondo giorno consecutivo la vittoria è arrivata per distacco, con tutti gli altri velocisti indietro, a inseguire la sagoma giallo-bianco-nera del folletto dell'isola di Man, che come al Tour dopo qualche giorno diventa imprendibile. Bene Hushovd, secondo e in crescendo, e bene Bennati, dopo le critiche (finora legittime) di ieri, finalmente in lotta per un podio e arrivato in una volata in cui i velocisti migliori c'erano tutti. Purtroppo un po' poco, probabilmente, per il Mondiale. Per il resto, un grande Matthew Goss che ha preparato ancora una splendida volata per il suo capitano e che se lo ritroverà da avversario ai Mondiali mentre questa volta Tyler Farrar non ha trovato lo spunto per provare a contrastare il britannico.

LA CRONACA
La tappa odierna si è tenuta tra Rincon de Soto e Burgos per un totale di 196 chilometri, frazione ideale per le fughe viste le due salite di terza categoria poste nel finale. Infatti, dopo 30 chilometri di gara, se ne sono andati in cinque, Allan Davis dell'Astana, Olivier Kaisen dell'Omega Pharma-Lotto, Giampaolo Cheula della Footon-Servetto, Manuele Mori della Lampre e Niki Terpstra della Milram. Il vantaggio dei cinque battistrada ha raggiunto anche gli 8 minuti ma alle loro spalle le squadre dei velocisti avevano già pronto il piano di recupero. Con HTC-Columbia, Garmin Transitions e Quick Step a tutta, per gli uomini in fuga non c'è stato molto spazio per inventarsi qualcosa. Gli attaccanti sono stati bravi a resistere nel finale, arrivando ai -10 con ancora 45 secondi di vantaggio, ma l'inevitabile è arrivato a 5 chilometri dall'arrivo quando il gruppo è tornato compatto. A quel punto, tutte le squadre degli uomini veloci hanno fatto a gara per balzare al comando e aiutare i proprio sprinter senza che nessuna vincesse il confronto finché, a 500 metri dal traguardo, uno straordinario Goss si è messo davanti con alla ruota Cavendish facendo di nuovo il vuoto e consentendo al britannico di vincere la seconda tappa consecutiva alla Vuelta, condita pure da un saltello sul traguardo.

ORDINE D'ARRIVO
1° Mark Cavendish (Gbr) HTC-Columbia
2° Thor Hushovd (Nor) Cervélo TestTeam s.t.
3° Daniele Bennati (Ita) Liquigas Doimo s.t.
4° Yauheni Hutarovich (Blr) Francaise des Jeux s.t.
5° Manuel Cardoso (Por) Footon Servetto s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Igor Anton (Esp) Euskaltel Euskadi
2° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas Doimo a 45''
3° Xavier Tondo (Esp) Cervelo Test Team a 1'04''
4° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha a 1'17''
5° Ezequiel Mosquera (Esp) Xacobeo Galicia a 1'29''
6° Marzio Bruseghin (Ita) Caisse d’Epargne a 1'57''
7° Ruben Plaza (Esp) Caisse d’Epargne a 2'07''
8° Rigoberto Uran (Col) Caisse d’Epargne a 2'13''
9° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 2'30''
10° Frank Schleck (Lux) Team Saxo Bank s.t.

Giro del Friuli Venezia Giulia, 2° tappa e maglia per il brasiliano Manarelli

Il brasiliano Carlos Alexandre Manarelli ha vinto la seconda tappa del Giro del Friuli Venezia Giulia grazie a un'azione solitaria nel finale, propiziata dal lavoro dei suoi due compagni di squadra, membri di una fuga iniziata a inizio tappa. Il corridore della Marchiol Pasta Montegrappa Orogildo ha preceduto di 43 secondi gli altri membri della fuga regolata da Enrico Battaglin della Zalf Desiree Fior e Matteo Trentin, suo compagno di squadra e vincitore della prima tappa.
La frazione, partita da Codroipo e terminata a Pordenone, è entrata subito nel vivo quando 17 corridori sono andati all'attacco nei primi chilometri ma la successiva salita del Cansiglio, posta dopo 100 chilometri di gara, ha rimescolato i giochi. Davanti sono scollinati Sven Schelling del VC Mendrisio, Mattia Moresco della Coppi Gazzera e Alberto Petitto della Zalf Desiree Fior mentre dietro inseguivano una ventina di corridori. Terminata la successiva discesa, i tre battistrada erano stati ripresi dagli altri attaccanti e davanti si era formato un gruppo di 23 atleti formato, oltre ai tre, da Manarelli, Trentin e Gianluca Leonardi della Marchiol, Enrico Battaglin, Stefano Agostini e Matteo Busato della Zalf, Kristian Durasek e Hrvoje Miholjevic della Loborika, Nicolò Martinello della Coppi Gazzera, Antonio Doneddu e Maurizio Anzalone della Palazzago, Georg Preidler dell'Austria, Vincenzo Ianniello della Gr Made Tamburini, Marco Stefani della Caparrini, Vegard Stake Laengen della Norvegia, Mantas Bliakevicius del Gruppo Lupi, Edgaras Kovaliovas della La Pomme, Yevgehiy Sladkov del Kazakhstan, Coutet Teychenne della Chambery e Stefan Kirchmair della Tyrol. Il gruppo, alle loro spalle, non è più riuscito a rientrare visto la folta rappresentanza davanti delle squadre migliori. Ai 6 chilometri dal traguardo Manarelli ha lanciato il proprio attacco, arrivando al traguardo con un cospicuo vantaggio sugli ex compagni di squadra.
Manarelli a fine tappa ha commentato: "Abbiamo messo in atto lo stesso gioco di squadra di ieri, prima è partito Leonardi e poi io: se mi avessero ripreso sarebbe toccato di nuovo a Trentin in volata, ma stavolta mi è andata bene. Domani è una giornata decisiva per la classifica: faremo il possibile per difendere la maglia, consapevoli che si tratta di una tappa impegnativa".

ORDINE D'ARRIVO
1° Carlos Alexandre Manarelli (Bra) Marchiol Orogildo
2° Enrico Battaglin (Ita) Zalf Desiree Fior a 43''
3° Matteo Trentin (Ita) Marchiol Orogildo s.t.
4° Matteo Busato (Ita) Zalf Desiree Fior s.t.
5° Mathieu Teychenne Coutet (Fra) Chambery CF s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Carlos Alexandre Manarelli (Bra) Marchiol Orogildo
2° Matteo Trentin (Ita) Marchiol Orogildo a 43''
3° Matteo Busato (Ita) Zalf Desiree Fior s.t.
4° Stefan Kirchmair (Aut) Team Radland Tirol s.t.
5° Gianluca Leonardi (Ita) Marchiol Orogildo s.t.
6° Kristian Durasek (Cro) Loborika s.t.
7° Vegard Stake Laengen (Nor) Norvegia s.t.
8° Thomas Girard (Fra) Chambery CF a 2'32''
9° Siarhei Papok (Blr) San Marco Concrete Caneva a 2'37''
10° Claudio Zanotti (Ita) Delio Gallina S. Inox s.t.

Tour de l'Avenir, sfiora l'impresa Bardet, 4° tappa ad Hardy

Stavi quasi per realizzarsi un colpaccio inaspettato in questa quarta tappa del Tour de l'Avenir, svoltasi ieri tra Ambert e Vals-les-Bains per un totale di 183 chilometri lungo un percorso vallonato e ideale per gli attacchi. E infatti, proprio un attaccante della prima ora per poco non è riuscito a vestire la maglia gialla di leader della classifica generale. La vittoria di tappa è andata al francese Romain Hardy della Francia A che ha preceduto al traguardo il connazionale Romain Bardet della Francia B e il tedesco David Rosch, ultimi rimasti della fuga di giornata. E proprio Bardet, per soli 17 secondi, non è riuscito a sfilare la maglia a Eijssen, in difficoltà insieme alla nazionale belga nell'inseguimento di questo attacco quasi suicida. Tutto è partito al chilometro 10 quando Hardy, Bardet e il compagno Yoann Barbas, il colombiano Chaves e gli spagnoli De la Cruz ed Herrada sono andati all'attacco, raggiunti poco dopo dal tedesco Rosch mentre De la Cruz perdeva l'occasione a causa di una caduta. Il vantaggio è salito rapidamente raggiungendo i tre minuti sulla Cote de la Chomasse, posto dopo 63,5 chilometri di gara. A questo punto, in testa al plotone si è messa la nazionale belga del leader Eijssen visto la buona posizione in classifica di Bardet. Lungo la successiva discesa al contrattacco è partito il kazako Umerbekov che è riuscito a rientrare sulla fuga ai piedi della Col de la Clede, la cui vetta era posta a circa 65 chilometri dal traguardo. In discesa il ritmo si è notevolmente alzato e davanti Bardet, Hardy e Rosch sono rimasti da soli, riguadagnando terreno sul gruppo e arrivando a meno di 20 chilometri dal traguardo con ancora 2 minuti e 45 secondi di vantaggio. I tre hanno tirato di comune accordo fin sul traguardo, Bardet per la maglia, Hardy e Rosch per la tappa. Il tedesco ha lanciato il proprio sprint ai 300 metri dall'arrivo ma Hardy seguito da Bardet è riuscito a riprenderlo e superarlo, tagliando per primo il traguardo. Purtroppo per Bardet, il gruppo negli ultimi chilometri è riuscito a recuperare quasi 40 secondi sulla fuga ed Eijssen è riuscito a mantenere la maglia per pochi secondi ma, e questo ieri è stato chiarissimo, al Tour de l'Avenir non si può mai stare tranquilli.

ORDINE D'ARRIVO
1° Romain Hardy (Fra) Francia A
2° Romain Bardet (Fra) Francia B s.t.
3° David Rosch (Ger) Germania s.t.
4° Jean-Lou Paiani (Fra) Francia B a 2'00''
5° Michael Matthews (Aus) Australia a 2'06''

CLASSIFICA GENERALE
1° Yannick Eijssen (Bel) Belgio
2° Romain Bardet (Fra) Francia B a 17''
3° Jarlinson Pantano (Col) Colombia s.t.
4° David Rosch (Ger) Germania a 45''
5° Tom Slagter (Ned) Olanda a 54''
6° Thomas Bonnin (Fra) Francia A a 1'14''
7° Nairo Quintana (Col) Colombia a 1'17''
8° Mikel Landa Meana (Esp) Spagna a 1'19''
9° John Atapuma (Col) Colombia a 1'25''
10° Higinio Fernandez Suarez (Esp) Spagna a 1'33''

Vuelta a Espana, la prima per Cavendish, Anton saldamente in maglia

Ci sono volute ben dodici tappe per mettere il proprio marchio anche sull'ultimo grande giro che mancava ancora nella sua carriera, ma alla fine il britannico Mark Cavendish è riuscito a imporsi anche qui, alla sua maniera, con un vantaggio quasi da attacco all'ultimo chilometro con tutti gli altri a inseguire, invano, dietro la sua ruota. Una buona parte del merito per la vittoria deve andare all'ultimo uomo di Cavendish, Matthew Goss, abilissimo a portarlo ai 200 metri con un buon vantaggio sugli altri velocisti e terzo nell'ordine d'arrivo, anticipato soltanto da Tyler Farrar a causa dei festeggiamenti per la vittoria. Gli altri? Stanno a guardare, primo fra tutti proprio Farrar che fa il massimo contro l'HTC Columbia ma senza mai lottare seriamente per la vittoria. Il quarto posto del russo Galimzyanov della Katusha è una conferma di un nuovo interessante talento che sarà da valutare l'anno prossimo mentre il quinto di Hushovd lo conferma a buon livello in un Mondiale adatto a lui. E gli italiani? 11° Angelo Furlan, 12° Daniele Bennati. Domanda lecita: il corridore della Liquigas è veramente un dubbio per il Mondiale? O meglio, lo è stato mai? Spero proprio di no. In ripresa Freire, sesto, che diventa pericolosissimo per Melbourne (ma lo sapevamo già), mentre i piazzamenti di Allan Davis e Philippe Gilbert li riconfermano ad alti livelli, magari per uno sprint meno folto.

LA CRONACA
La dodicesima tappa della Vuelta a Espana si è tenuta tra Andorra la Vella e Lleida per un totale di 172,5 chilometri, una lunga discesa verso l'arrivo con un tratto finale pianeggiante senza neanche una curva. La corsa è entrata subito nel vivo con una fuga di sei uomini, partita dopo 10 chilometri. Markus Eichler della Milram, Perrig Quemeneur della BBox, Gustavo Cesar della Xacobeo Galicia, Lars Ytting Bak dell'HTC-Columbia, Antonio Piedra dell'Andalucia CajaSur e Blel Kadri dell'Ag2R sono stati raggiunti al chilometro 51 da altri tre corridori, David Garcia Dapena e Gustavo Rodriguez della Xacobeo Galicia e Marco Marzano della Lampre, formando un attacco che poteva diventare pericoloso vista la presenza di tre corridori della stessa squadra con uno di loro, Garcia Dapena, soltanto a 5 minuti dal leader Anton. Intuito il pericolo, il gruppo non ha lasciato grande spazio alla fuga che ha raggiunto soltanto i tre minuti di vantaggio ed è stata ripresa a 23 chilometri dal traguardo. In vista del traguardo le squadre dei velocisti si sono messe davanti a lavorare per il loro capitani con Lampre, Liquigas e Garmin in prima fila ma al momento decisivo la squadra dominante si è rivelata l'HTC Columbia che, grazie soprattutto allo splendido lavoro di Goss, ha portato Cavendish ai 200 metri dal traguardo con un buon vantaggio sugli avversari, consentendogli di vincere senza sforzo.
La classifica generale è rimasta invariata con Anton in maglia rossa davanti a Nibali e Tondo, in attesa delle prossime salite.

ORDINE D'ARRIVO
1° Mark Cavendish (Gbr) HTC-Columbia
2° Tyler Farrar (Usa) Garmin Transitions s.t.
3° Matthew Goss (Aus) HTC-Columbia s.t.
4° Denis Galimzyanov (Rus) Katusha s.t.
5° Thor Hushovd (Nor) Cervelo TestTeam s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Igor Anton (Esp) Euskaltel Euskadi
2° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas Doimo a 45''
3° Xavier Tondo (Esp) Cervelo Test Team a 1'04''
4° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha a 1'17''
5° Ezequiel Mosquera (Esp) Xacobeo Galicia a 1'29''
6° Marzio Bruseghin (Ita) Caisse d’Epargne a 1'57''
7° Ruben Plaza (Esp) Caisse d’Epargne a 2'07''
8° Rigoberto Uran (Col) Caisse d’Epargne a 2'13''
9° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 2'30''
10° Frank Schleck (Lux) Team Saxo Bank s.t.