sabato 11 settembre 2010

Parigi Bruxelles, volatona vincente di Francisco Ventoso della CarmioOro

Lo spagnolo Francisco José Ventoso ha vinto la 90° edizione della Parigi Bruxelles, classica di settembre che si svolge in Belgio, dedicata di solito ai velocisti visto il finale pianeggiante. Il corridore della CarmioOro NGC ha preceduto il francese Romain Feillu della Vacansoleil e l'olandese Stefan Van Dijk della Verandas Willems. Per Ventoso si tratta della quarta vittoria stagionale, sicuramente la più prestigiosa sia per lui che per l'italiana CarmioOro NGC.
La corsa si è tenuta su un totale di 218,5 chilometri inframmezzati da molti strappi e salitelle ma niente di insuperabile per dei velocisti allenati e le loro squadre. I protagonisti della prima parte di gara sono stati il francese Eric Berthou della CarmioOro, il giovane stagista dell'Androni Giocattoli Alessandro De Marchi e il belga Sebastien Delfosse della Landbouwkrediet. I tre sono riusciti a guadagnare fino a 10 minuti sul gruppo ma il loro vantaggio si è drasticamente ridotto nel finale, venendo ripresi a 20 chilometri dal termine. Per le squadre dei velocisti è stato tutt'altro che facile tenere il gruppo unito visto che gli attacchi sono arrivati da più parti con, tra i protagonisti, anche Giovanni Visconti dell'ISD e Bjorn Leukemans della Vacansoleil. Il gruppo è sempre riuscito a rintuzzare gli attacchi e si è presentato al traguardo compatto. Il francese Feillu ha provato ad anticipare la volata ma Ventoso è stato bravo a non farsi sorprendere e a rilanciare l'azione ai 100 dal traguardo, superando il corridore della Vacansoleil e timbrando un'importante vittoria.

ORDINE D'ARRIVO
1° Francisco José Ventoso (Esp) CarmioOro NGC
2° Romain Feillu (Fra) Vacansoleil s.t.
3° Stefan Van Dijk (Ned) Verandas Willems s.t.
4° Paul Martens (Ger) Rabobank s.t.
5° Jens Keukeleire (Bel) Cofidis s.t.
6° Enrico Rossi (Ita) Ceramica Flaminia s.t.
7° Tom Veelers (Ned) Skil - Shimano s.t.
8° Roy Curvers (Ned) Skil - Shimano s.t.
9° Alexander Kristoff (Nor) BMC Racing s.t.
10° Edwig Cammaerts (Bel) Lotto Bodysol s.t.

Tour de l'Avenir, il colombiano Quintana vince il tappone e conquista anche la maglia gialla

Che sia in Italia, in Francia o in Spagna, quando la strada sale, a livello giovanile, è la Colombia a farla da padrona. E l'alfiere della giornata per la nazione sudamericana è stato Nairo Quintana che si è scatenato sulla salita finale staccando tutti e infliggendo distacchi importanti. Alle spalle del colombiano sono arrivati l'americano Andrew Talansky e lo spagnolo Mikel Landa Meana a 39 secondi, a 41 secondi è giunto il compagno John Atapuma e a 43 secondi l'olandese Tom Slagter. In classifica generale Quintana comanda con 20 secondi su Slagter, 38 su Jarlinson Pantano e con gli altri poco distanti. Vista la cronometro di domani di 13,5 chilometri, la classifica è tutt'altro che decisa.
La tappa si è svolta tra Saillans e Risoul per 204 chilometri con ben 6 GPM da affrontare e un arrivo in salita in quota a 1870 metri. I corridori ci hanno messo poco a entrare in azione e già sul Col de Pennes in quattro, il francese Yoann Barbas, l'eritreo Daniel Teklehaimanot, il bielorusso Konstantin Klimiankou e lo spagnolo Ion Izaguirre Insausti, sono andati all'attacco, passando con una trentina di secondi in vetta. In discesa Teklehaimanot e Klimiankou sono caduti, staccandosi irrimediabilmente dalla fuga, mentre rientravano davanti il francese Romain Hardy e il colombiano Jarlinson Pantano, terzo in classifica generale. Superato anche il Col de Cabre, davanti sono rientrati anche il tedesco Martin Grunder, l'australiano Benjamin King, lo sloveno Andi Bajc e il britannico Luke Rowe, formando un gruppetto di otto corridori davanti. Il vantaggio non è mai salito oltre il minuto e mezzo e la fuga è rimasta ben controllata dal gruppo tirato dal Belgio del leader Eijssen anche sui tre successivi GPM di terza categoria. Con l'inizio della salita finale ancora molto distante sia Pantano che Hardy si sono rialzati poco dopo la fine della discesa mentre il resto dei fuggitivi è stato raggiunto al chilometro 171. Tutto è rimasto tranquillo fino alla salita finale quando Quintana ha iniziato la sua serie di scatti. Il leader Eijssen ha provato a resistere ma Quintana ha proseguito imperterrito staccando tutti e mettendo subito un buon margine tra sé e gli altri uomini di classifica, interessati soprattutto a non perdere troppo in vista della cronometro del giorno dopo. All'arrivo Quintana ha preceduto Talansky e Landa Meana di 39 secondi conquistando la maglia di leader che proverà a difendere domani dagli attacchi degli avversari, soprattutto quel Tom Slagter staccato di soli 20 secondi e buon specialista.

ORDINE D'ARRIVO
1° Nairo Quintana (Col) Colombia
2° Andrew Talansky (Usa) Stati Uniti a 39''
3° Mikel Landa Meana (Esp) Spagna s.t.
4° John Atapuma (Col) Colombia a 41''
5° Tom Slagter (Ned) Olanda a 43''

CLASSIFICA GENERALE
1° Nairo Quintana (Col) Colombia
2° Tom Slagter (Ned) Olanda a 20''
3° Jarlinson Pantano (Col) Colombia a 38''
4° Mikel Landa Meana (Esp) Spagna a 41''
5° John Atapuma (Col) Colombia a 49''
6° Andrew Talansky (Usa) Stati Uniti a 57''
7° Romain Bardet (Fra) Francia B a 1'07''
8° David Rosch (Ger) Germania a 1'16''
9° Thomas Bonnin (Fra) Francia A a 1'35''
10° Higinio Fernandez Suarez (Esp) Spagna a 1'54''

Tour of Britain, Andre Greipel vince la 1°tappa in volata

Quest'anno sembra proprio inarrestabile. E se il Mondiale finirà in una volata di gruppo, sarà bellissimo vedere la sfida tra i due campioni dell'HTC Columbia. Anche qua, al Tour of Britain, iniziato proprio oggi, André Greipel ha lasciato il segno firmando subito il primo sprint della corsa. Gli avversari non saranno quelli che ci sono alla Vuelta, ma è anche più facile fare una figuraccia contro corridori che, comunque, sono di buon livello. Alle spalle del tedesco si sono piazzati l'italiano Manuel Belletti della Colnago e il neozelandese Greg Henderson della Sky mentre al quarto e quinto posto si sono piazzati Alex Rasmussen della Saxo Bank e Martin Reimer della Cervelo. L'ennesima vittoria per Greipel della stagione, addirittura la numero 19, impreziosita questa volta da un grande recupero nei chilometri finali visto che a 8 chilometri dalla fine ha forato e grazie alla squadra è riuscito a rientrare ai - 4 e a disputare la volata partendo davanti a tutti.
La tappa odierna si è tenuta tra Rochdale e Blackpool per un totale di 132,6 chilometri senza grandi asperità. Protagonisti della giornata sono stati tre corridori, l'australiano Richie Porte della Saxo Bank, l'olandese Wout Poels della Vacansoleil e il neozelandese Jack Bauer dell'Endura Racing. Andati in fuga sul primo GPM di giornata, dopo soli 24,5 chilometri di gara, i tre hanno monopolizzato le classifiche intermedie ma, con HTC Columbia e Sky alle spalle, niente hanno potuto contro il ritorno del gruppo. Porte ha provato, a 25 chilometri dal traguardo, di continuare da solo ma dopo soli 5 chilometri si è dovuto arrendere al ritorno del gruppo. Da questo punto la tappa è diventata una cavalcata visto l'arrivo di Blackpool con l'HTC Columbia che, grazie a un grande sforzo, è riuscita a riportare sotto Greipel dopo una foratura e con Tony Martin e Mark Renshaw l'ha lanciato verso la vittoria.

ORDINE D'ARRIVO
1° André Greipel (Ger) HTC Columbia
2° Manuel Belletti (Ita) Colnago - CSF Inox s.t.
3° Greg Henderson (Nzl) Team Sky s.t.
4° Alex Rasmussen (Den) Saxo Bank s.t.
5° Martin Reimer (Ger) Cervelo TestTeam s.t.

Vuelta a Espana, Joaquim Rodriguez trionfa sul Pena Cabarga, Nibali in maglia rossa

Si dice che la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo. Ed è questo che deve aver pensato il povero Igor Anton, in maglia rossa fino a oggi, pronto per scaldare i cuori degli spagnoli sulla salita finale di Pena Cabarga, quando a terra dolorante ha capito che la sua Vuelta era finita lì. Non gli era mai successo di essere davanti a tutti in un grande giro, sembrava finalmente arrivato il suo momento, quello di un talento che tardava a esplodere pur conoscendo i suoi fantastici mezzi sulle montagne. Ma dopo due grandi vittorie di tappe e l'apparante facilità di pedalata in montagna, Anton ha dovuto dire addio ai sogni di gloria per una caduta, un banale incastro di ruote con il compagno Egoi Martinez, e saluti alla prossima stagione. Invece chi ha pensato per un istante di essere baciato dalla fortuna è stato Vincenzo Nibali. Il corridore della Liquigas si è ritrovato senza l'avversario principale e, preso dall'entusiasmo, ha attaccato sulla salita finale dopo il grande lavoro della sua squadra, lui che poteva tranquillamente stare a ruota fino al traguardo. Probabilmente sarebbe andata comunque così ma l'italiano è stato ripreso e superato a 1 chilometro dal traguardo da Joaquim Rodriguez, molto brillante e con la giusta cattiveria, pronto ad andarsi a prendere una vittoria di tappa a lungo inseguita e la maglia rossa di leader. Per una questione di secondi, quattro, Nibali è riuscito a stare davanti allo spagnolo ma la questione non è finita qui, visto anche il buon Ezequiel Mosquera, terzo a 2 secondi da Nibali nella tappa e a 50 secondi in classifica generale in compagnia di Xavier Tondo della Cervelo. Poi, il vuoto, con l'irlandese Roche e Frank Schleck a oltre 2 minuti dal campione della Liquigas. Da segnalare oggi anche la disfatta della Caisse d'Epargne con il solo Ruben Plaza rimasto tra i primi dieci della classifica generale, nono, ma anche tanta sfortuna visto la perdita sia di Rigoberto Uran sia di Marzio Bruseghin, caduti insieme ad Anton ed entrambi in ospedale per fratture e contusioni. Buona la prova di David Moncoutie, rimasto con i migliori e quarto all'arrivo, una prova da grande uomo di classifica.

LA CRONACA
La quattordicesima tappa della Vuelta a Espana ha preso il via da Burgos per concludersi dopo 178,8 chilometri sulla salita di prima categoria di Pena Cabarga. Nel mezzo, tre GPM di seconda categoria e un lungo tratto di pianura prima della salita finale. La prima fuga di giornata è stata portata dall'olandese Niki Terpstra della Milram, raggiunto dopo 63 chilometri di gara da David Millar e David Zabriskie della Garmin Transitions. Il vantaggio dei tre è arrivato a toccare anche i 13 minuti ma il gruppo, tirato soprattutto da Caisse d'Epargne e Cervelo, ha iniziato a ridurre lo svantaggio quando ancora la salita finale era lontana. Sulla penultima salita, l'Alto del Caracol, la Caisse d'Epargne ha provato a impensierire l'Euskaltel mandando in avanscoperta prima David Arroyo e poi Luis Leon Sanchez, ottavo in classifica, insieme ad Alexander Kolobnev. Il loro tentativo non è durato molto e il gruppo, tirato anche da Katusha, è rientrato sui due contrattaccanti, riducendo anche il margine sui tre battistrada. Fino alla salita finale la situazione è rimasta tranquilla, con il gruppo in costante ripresa e i battistrada a dare tutto. Dopo che Zabriskie aveva già ceduto il passo, a 6,5 chilometri dal traguardo una caduta in gruppo ha eliminato dalla corsa Egoi Martinez e Igor Anton, rendendo Nibali il leader in corsa. A seguito di questa caduta davanti si è messa la Liquigas con Kreuziger, pronto a dare tutto per il proprio capitano. A quattro chilometri dal traguardo Terpstra ha staccato Millar, mantenendo pochi secondi di vantaggio sul gruppetto dei migliori fino a circa 2 chilometri dalla vetta quando è arrivato il primo Mosquera. In risposta è ripartito subito Nibali che è riuscito in un primo momento a staccare tutti ma Joaquim Rodriguez è stato bravo a riprenderlo a 1 chilometro dall'arrivo e a staccarlo poco dopo, mettendo subito qualche secondo tra loro. Rodriguez ha proseguito con un buon passo fin sul traguardo vincendo la sua seconda tappa alla Vuelta in carriera e distanziando Nibali di 20 secondi, riducendo a 4 secondi il vantaggio dell'italiano in classifica generale.

ORDINE D'ARRIVO
1° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha
2° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas Doimo a 20''
3° Ezequiel Mosquera (Esp) Xacobeo Galicia a 22''
4° David Moncoutie (Fra) Cofidis a 33''
5° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 34''

CLASSIFICA GENERALE
1° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas Doimo
2° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha a 4''
3° Ezequiel Mosquera (Esp) Xacobeo Galicia a 50''
4° Xavier Tondo (Esp) Cervelo Test Team s.t.
5° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 2'11''
6° Frank Schleck (Lux) Team Saxo Bank a 2'12''
7° Peter Velits (Svk) HTC Columbia a 2'29''
8° Tom Danielson (Usa) Garmin Transitions a 3'29''
9° Ruben Plaza (Esp) Caisse d’Epargne a 3'41''
10° Carlos Sastre (Esp) Cervelo TestTeam a 3'52''

Giro del Friuli Venezia Giulia, annullata ultima tappa, classifiche invariate

Tramite un comunicato stampa la direzione della corsa, in accordo con i direttori sportivi a seguito della riunione tecnica di questa mattina, ha deciso di annullare l'ultima tappa del Giro del Friuli Venezia Giulia in segno di rispetto per il giovane Thomas Casarotto che sta lottando tra la vita e la morte in ospedale a Udine ma anche per richiamare l'attenzione della Federciclismo sulla difficoltà di organizzare una corsa di livello minore. Il gruppo si trasferirà ad andatura ridotta fino a Udine, sede di arrivo della tappa odierna e della gara.

Questo è il comunicato della direzione di corsa: "In assemblea plenaria, dopo l'incidente accaduto ieri in gara al corridore Thomas Casarotto (Generali), in accordo col presidente del Giro Giovanni Cappanera, i direttori di corsa, il collegio dei commissari e tutti i direttori sportivi all'unanimità, si è deciso di annullare la tappa agonistica e comunque di effettuare un trasferimento fino all'arrivo di Udine con partenza alle ore 10.45.
Le classifiche della corsa rimangono quelle della giornata di ieri dopo l'arrivo a Forni di Sopra. La direzione di corsa, insieme agli organizzatori e ai direttori sportivi, vuole in questo modo portare rispetto al ragazzo, le cui condizioni rimangono critiche, ai suoi familiari e alla sua squadra, e spera anche di lanciare un segnale importante per quanto riguarda il bisogno di maggiore sicurezza stradale nel corso delle manifestazioni ciclistiche".

Quindi, riportiamo la classifica generale di ieri che, a questo punto, sarà anche quella finale, con il norvegese Vegard Stake Laengen che ha preceduto di 45 secondi il brasiliano Carlos Alexandre Manarelli della Marchiol Orogildo e di 1 minuto e 28 secondi Matteo Busato della Zalf Desiree Fior.

CLASSIFICA FINALE
1° Vegard Stake Laengen (Nor) Norvegia
2° Carlos Alexandre Manarelli (Bra) Marchiol Orogildo a 45''
3° Matteo Busato (Ita) Zalf Desiree Fior a 1'28''
4° Stefan Kirchmair (Aut) Team Radland Tirol s.t.
5° Kristian Durasek (Cro) Loborika s.t.
6° Sven Schelling (Swi) VC Mendrisio a 2'13''
7° Evgeniy Sladkov (Kaz) Kazakhstan a 2'37''
8° Edgaras Kovaliovas (Ltu) VC La Pomme Marseille a 2'50''
9° Siarhei Papok (Blr) S. Marco Concrete Caneva a 3'04''
10° Gregoire Tarride (Fra) VC La Pomme Marseille a 3'09''

GP Cycliste de Quebec, attacco vincente per Thomas Voeckler, sua la 1°edizione

Si potrebbe aprire una lunga discussione su cosa veramente rende una corsa prestigiosa e importante: il tracciato? l'albo d'oro? il nome? oppure il parco di atleti alla partenza? La risposta, come al solito, probabilmente sta in mezzo. Quindi questo GP Cycliste de Quebec, prima corsa di sempre del ProTour che si svolge in America del Nord, non si può considerare ancora una classica, visto che si trattava della prima edizione, ma con tutti i grandi nomi che erano schierati la partenza e hanno fatto corsa vera e con un circuito con una salita finale abbastanza impegnativa, hanno reso la corsa molto avvincente e combattuta.
A spuntarla, dopo 15 giri di gara, è stato il francese Thomas Voeckler, abile ad approfittare di un momento di rilassamento in gruppo, andando a vincere in solitaria. Alle sue spalle il gruppetto degli inseguitori è stato regolato dal norvegese Edvald Boasson Hagen del Team Sky e dall'olandese Robert Gesink della Rabobank. Molto bene gli italiani con Alessandro Ballan sesto, Francesco Reda nono e Damiano Cunego decimo e attivo nelle fasi più importanti della corsa. Per Voeckler si tratta della terza vittoria stagionale dopo il campionato nazionale e la tappa al Tour de France e, vista la forma nonostante la poca preparazione, ora sta ripensando sulla propria partecipazione ai Mondiali.
"Ero molto sorpreso di aver vinto questa corsa perché mi aspettavo di essere tra i primi dieci ma niente di più" ha dichiarato Voeckler dopo la gara. "Sono arrivato qui non nella mia migliore condizione. Sono stato fortunato perché sono riuscito a prendere vantaggio dai fuggitivi che hanno fatto un grande lavoro e anche dalle squadre che hanno lavorato duro per riprenderli. C'erano 15 giri e ho avuto il tempo per memorizzare l'ultima salita. Sapevo esattamente dove potevo attaccare e così ho fatto".
La prima edizione del GP Cycliste de Quebec si è svolta lungo un circuito di 12,6 chilometri da ripetere per 15 volte per un totale di 189 chilometri. La parte più interessante della gara erano sicuramente gli ultimi tre chilometri del circuito dove sono state inserite ben quattro strappetti, tra cui uno al 10% di media. La corsa è partita subito forte con un attacco di 7 uomini che non hanno preso molto vantaggio, consentendo ad altri corridori dietro di rientrare. Dopo vari rimescolamenti la situazione si è consolidata e davanti sono rimasti in 14. Il gruppetto era formato da Alfredo Balloni della Lampre, Markel Irizar e Yaroslav Popovych della Radioshack, Jakob Fuglsang della Saxo Bank, Francois Parisien del Team Canada, Jurgen van de Walle della Quick Step, Jussi Veikkanen della FDJ, Julien Fouchard della Cofidis, Sebastien Turgot della BBox, Elia Viviani e Valerio Agnoli della Liquigas, Bram Tankink della Rabobank, Maxim Gourov dell'Astana e Dominik Nerz della Milram. Il vantaggio della fuga ha preso proporzioni interessanti arrivando a toccare anche i 4 minuti con il gruppo che non riusciva a organizzarsi per l'inseguimento. A 5 giri dal termine davanti si sono messe a tirare Euskaltel e Sky. Sotto la spinta di Fuglsang la fuga si è ridotta a sette membri e con lui sono rimasti soltanto Balloni, Irizar, Van De Walle, Nerz, Tankink e Agnoli, ma i battistrada avevano ormai vita breve, visto che la velocità del gruppo continuava ad aumentare. Infatti, a 2 giri dal traguardo, i fuggitivi sono stati ripresi e il gruppo si è ricompattato. All'ultimo giro, sulla Cote de la Montagne, all'attacco sono partiti Matti Breschel della Saxo Bank e Dries Devenyns della Quick Step seguiti poco dopo anche da Ryder Hesjedal della Garmin, Fabian Wegmann della Milram e Damiano Cunego della Lampre. L'attacco sembrava quello buono ma gli inseguitori sono riusciti a rientrare e agli 800 metri dal traguardo, complice un rallentamento del gruppo, Voeckler è partito all'attacco cogliendo tutti di sorpresa e andando a vincere con un leggero margine sul resto del plotoncino.

ORDINE D'ARRIVO
1° Thomas Voeckler (Fra) BBox Bouygues Telecom
2° Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky a 1''
3° Robert Gesink (Ned) Rabobank s.t.
4° Ryder Hesjedal (Can) Garmin - Transitions s.t.
5° Staf Scheirlinckx (Bel) Omega Pharma Lotto s.t.
6° Alessandro Ballan (Ita) BMC Racing s.t.
7° Fabian Wegmann (Ger) Team Milram s.t.
8° Maxime Monfort (Bel) HTC Columbia s.t.
9° Francesco Reda (Ita) Quick Step s.t.
10° Damiano Cunego (Ita) Lampre s.t.