lunedì 13 settembre 2010

Tour of Britain, super Albasini, 3°tappa e maglia

Ormai sembra abbastanza chiaro che per vincere questa edizione del Tour of Britain c'è un solo modo: pedalare forte, sempre, attaccando tutti i giorni e sfruttando le occasioni che il percorso offre. Dopo la fuga fiume di ieri che ha selezionato un manipolo di corridori per la classifica generale oggi è stata la giornata di un solo uomo, lo svizzero Michael Albasini. Il corridore dell'HTC Columbia ha attaccato frontalmente i suoi avversari sulla Black Mountain, la salita più dura di giornata, portandosi dietro un gruppetto di 9 uomini, e ha fatto la differenza sul pavé della Constitution Hill, posta a pochissimi chilometri dall'arrivo di Swansea. Una vittoria cercata e meritata, con 8 secondi su Ian Bibby della Motorpoint e Stijn Neirynck della Topsport Vlaanderen, mentre il gruppo annaspava in ritardo. Grazie ai secondi guadagnati ora Albasini comanda la classifica generale con 1 minuto e 26 secondi su Henderson e 1 minuto e 28 secondi su Richie Porte, a seguire Bozic e Hoogerland della Vacansoleil, entrambi sotto i 2 minuti di ritardo. Una seria ipoteca alla vittoria finale per lo svizzero che potrebbe bissare il successo del suo ex compagno di squadra Boasson Hagen, vincitore qui nel 2009.
La terza tappa, 149,7 chilometri da Newtown a Swansea, come ieri non sembrava essere una minaccia per la classifica generale ma la pioggia e i tanti attacchi hanno reso la corsa durissima. Dopo una cinquantina di chilometri si è formato il primo gruppo di fuggitivi, composto da corridori che non erano in classifica. Il Team Sky ha lasciato fare e i nove battistrada sono riusciti a guadagnare fino a 4 minuti di margine. La salita di Black Mountain, di prima categoria, ha smosso le acque consegnando un solo leader alla corsa, l'australiano Cameron Meyer della Garmin Transitions, inseguito da altri otto corridori capitanati da uno scatenato Albasini. Nella lunga e pericolosa discesa, resa ancora più insidiosa dalla nebbia, i distacchi si sono ridotti e a ridosso di Swansea davanti si è formato un gruppetto di 9 corridori con Meyer, Albasini e alcuni superstiti della prima fuga del giorno. Arrivati compatti alla dura salita di Constitution Hill, Albasini ha messo in luce le sue doti di passista e di amante del pavé staccando tutti e arrivando da solo al traguardo di Swansea con tutti gli altri a inseguire.
Intervistato a fine gara, Albasini ha commentato: "La nostra tattica oggi era di rendere la corsa dura e veloce così da poter attaccare sulla salita di Black Mountain. La mia squadra ha tenuto un ottimo ritmo e insieme alla Vacansoleil abbiamo reso dura la scalata. La discesa era veloce e bagnata. Tony Martin e io siamo andati a tutta staccando gli altri e inseguendo il gruppo di testa, nessuno è arrivato da dietro e allora abbiamo proseguito da soli. Tony ha fatto un grande lavoro per me perché eravamo solo io e lui per 40 chilometri. Negli ultimi 10 chilometri io ho dato soltanto due cambi, per il resto ha tirato Tony così io sono potuto arrivare riposato alla salita in pavé".

ORDINE D'ARRIVO
1° Michael Albasini (Swi) Team HTC - Columbia
2° Ian Bibby (Gbr) Motorpoint - Marshalls Pasta a 8''
3° Stijn Neirynck (Bel) Topsport Vlaanderen s.t.
4° Cameron Meyer (Aus) Garmin - Transitions a 21''
5° Mark Mcnally (Gbr) An Post - Sean Kelly a 28''

CLASSIFICA GENERALE
1° Michael Albasini (Swi) HTC Columbia
2° Greg Henderson (Nzl) Team Sky a 1'26''
3° Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank a 1'28''
4° Borut Bozic (Slo) Vacansoleil a 1'41''
5° Johnny Hoogerland (Ned) Vacansoleil a 1'46''
6° Michel Golas (Pol) Vacansoleil a 2'08''
7° Patrick Sinkewitz (Ger) ISD Neri s.t.
8° Travis Meyer (Aus) Garmin Transitions a 2'10''
9° Christian Meier (Can) Garmin Transitions s.t.
10° Robert Partridge (Gbr) Endura Racing a 2'13''

Vuelta a Espana, Rodriguez sfila la maglia a Nibali, tappa a Mikel Nieve

"Tieni Vincenzo, tieni!". C'era un intero movimento ciclistico che gridava questa frase oggi, vedendo il nostro Vincenzo Nibali in difficoltà negli ultimi due chilometri di una giornata che sembrava poter andare meglio. Decifrare il corridore della Liquigas in salita è praticamente impossibile: ci sono giorni che sembra andare come un treno e altri in cui non riesce a tenere le ruote di un Nicolas Roche qualsiasi. E oggi, purtroppo, era uno di quei giorni no. La tappa stava scorrendo abbastanza tranquillamente verso la fine con un Frank Schleck all'attacco che non doveva impensierire troppo Nibali ma a un cambio di ritmo l'italiano ha mollato, lasciando via libera ai vari Mosquera e Rodriguez che non aspettavano altro. E ora lo spagnolo della Katusha veste la maglia rossa di leader con 33 secondi su Nibali, pochi considerando la cronometro di mercoledì ma che potrebbero essere tanti visto la terribile tappa di sabato prossimo. Alle loro spalle un sempre più eccezionale Ezequiel Mosquera, 53 secondi da Rodriguez e vicino al podio, incalzato da Frank Schleck , distante però quasi 1 minuto e mezzo. Una Vuelta ancora apertissima con ancora possibile una clamorosa doppietta per la Liquigas, Giro-Vuelta con due corridori italiani. Per il resto la vittoria di tappa è andata allo spagnolo Mikel Nieve dell'Euskaltel che è riuscito a resistere al ritorno di Frank Schleck, secondo a 1 minuto e 6 secondi, mentre terzo è giunto Kevin De Weert della Quick Step a 1 minuto e 8 secondi. Terzo successo per l'Euskaltel in questa Vuelta dopo i due di Anton e prima vittoria da professionista per Nieve che non poteva iniziare meglio.

LA CRONACA
La sedicesima tappa della Vuelta a Espana si è tenuta tra Gijon e Cotobello, 179,3 chilometri con ben tre salite di prima categoria e arrivo a 1.198 metri. Un vero e proprio tappone con, finalmente, tante salite a disposizione per gli scalatori. La corsa è entrato nel vivo al chilometro 73 quando in dieci sono andati all'attacco, riuscendo subito a stabilire un buon margine di vantaggio. La presenza davanti dello spagnolo Luis Leon Sanchez della Caisse d'Epargne ha mantenuto alto il livello di guardia del gruppo visto che il corridore era staccato di soli 7 minuti dal primo in classifica. Sulla prima salita di prima categoria, l'Alto de San Lorenzo, dal gruppo sono andati in avanscoperta anche Mikel Nieve e Amets Txurruka dell'Euskaltel, formando insieme a Juan Jose Oroz un terzetto temibile per la tappa. Sulla successiva salita del Puerto de la Cobertoria Frank Schleck ha lanciato il suo primo attacco, venendo ripreso poco dopo dal gruppetto dei migliori tirato dagli uomini Liquigas ma dimostrando buona gamba e volontà. Ai piedi della salita finale davanti si sono presentati in cinque, Nieve e Txurruka dell'Euskaltel, Sanchez della Caisse d'Epargne, Thomas Peterson della Garmin e Kevin De Weert della Quick Step, questi ultimi tre in fuga sin dall'inizio. Sfruttando la maggior freschezza il duo dell'Euskaltel ha subito messo alla frusta gli altri battistrada con Nieve che a circa 6 chilometri dalla vetta ha lasciato la compagnia di Sanchez involandosi verso la vittoria. Nel gruppo principale, ai -8, è arrivato l'attacco di Frank Schleck con il solo Danielson a provare a resistergli mentre il gruppo veniva tirato da uomini Liquigas. Lo scatto successivo è stato portato da Carlos Sastre che ha ripreso il duo di testa ma, poco dopo, un'accelerazione di Schleck l'ha rilanciato da solo all'inseguimento dei battistrada. La situazione alle spalle di Schleck sembrava abbastanza definita con Nibali che sembrava in grado di tenere i suoi avversari a bada ma, a seguito di un attacco di Roche, il corridore della Liquigas ha iniziato a mostrare qualche segno di cedimento dando il la all'attacco di Mosquera e Rodriguez. Mentre Schleck concludeva secondo dopo una grande ascesa, Rodriguez dimostrava di essere in gran forma andando quasi a riprendere il lussemburghese e staccando Nibali di più di 30 secondi, andando a rivestire la maglia rossa di leader. Buona prova di Mosquera e Nicolas Roche, terzo e quinto in classifica generale a fine tappa, mentre Nibali, da solo, è riuscito a rimanere calmo e salire con il proprio passo, perdendo terreno ma con ancora molte speranze di vittoria.

ORDINE D'ARRIVO
1° Mikel Nieve (Esp) Euskaltel Euskadi
2° Frank Schleck (Lux) Team Saxo Bank a 1'06''
3° Kevin De Weert (Bel) Quick Step a 1'08''
4° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha a 1'22''
5° Luis Leon Sanchez (Esp) Caisse d’Epargne a 1'32''

CLASSIFICA GENERALE
1° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha
2° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas Doimo a 33''
3° Ezequiel Mosquera (Esp) Xacobeo Galicia a 53''
4° Frank Schleck (Lux) Team Saxo Bank a 2'16''
5° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 3'01''
6° Peter Velits (Svk) HTC Columbia a 4'27''
7° Tom Danielson (Usa) Garmin Transitions a 4'29''
8° Xavier Tondo (Esp) Cervelo Test Team a 4'43''
9° Carlos Sastre (Esp) Cervelo TestTeam a 4'53''
10° David Garcia Dapena (Esp) Xacobeo Galicia a 6'23''

Donne. Noemi Cantele vince la Giornata Rosa su Jasinska e Guderzo

La varesina Noemi Cantele ha vinto per la seconda volta consecutiva la Giornata Rosa, classica Premondiale che si svolge a Nove in provincia di Vicenza. L'atleta dell'HTC Columbia ha regolato un gruppetto di cinque atlete con la polacca Malgorzata Jasinska seconda, l'iridata Tatiana Guderzo terza, la lituana Edita Pucinskaite quarta e Luisa Tamanini quinta. Un successo che rafforza la nazionale italiana in vista dei Mondiali di Melbourne con le due atlete di punta del nostro movimento in crescendo.
La gara si è svolta su un totale di 123 chilometri divisi in sette giri di un circuito cittadino nell'abito di Nove e di altri tre giri in un circuito più ampio con la salita di Rosina. Subito nei primi chilometri tre atlete vanno in fuga, l'olandese Martine Bras della Gauss RDZ, l'australian Kirsty Broun della System Data e la lituana Inga Cilvinaite della Safi Pasta Zara. Le tre riescono a guadagnare fino a un minuto sul gruppo ma all'inizio del primo giro del circuito conclusivo la fuga viene annullata. Il punto decisivo per la corsa si rivela la salita della Rosina: al primo passaggio il gruppo rimane compatto mentre già al secondo passaggio davanti rimangono in 14. Il terzo e ultimo passaggio è quello decisivo e la prima a rompere gli indugi è Luisa Tamanini. Poco più indietro si forma un quintetto con Cantele, Pucinskaite, Jasinska, Valentina Carretta e Sylvia Kapusta. In vetta scollina la Tamanini con pochi secondi sul gruppetto delle inseguitrici dove è rientrata Tatiana Guderzo e si sono staccate Carretta e Kapusta. Il tratto successivo serve a ricompattare il gruppetto e davanti si forma così un gruppetto di 5 atlete con una quarantina di secondi sulle prime inseguitrici. Arrivati alla volata finale è la Cantele a sfruttare il suo spunto veloce superando Jasinska e Guderzo, confermandosi ad alto livello in vista del Mondiale.

ORDINE D'ARRIVO
1° Noemi Cantele (Ita) HTC Columbia Women
2° Malgorzata Jasinska (Pol) Team System Data s.t.
3° Tatiana Guderzo (Ita) Team Valdarno Umbria ASD s.t.
4° Edita Pucinskaite (Ltu) GS Gauss RDZ Ormu
5° Luisa Tamanini (Ita) Chirio Forno d’Asolo s.t.

Chrono Champenois, il danese Rasmus Quaade succede a Malori

Il danese Rasmus Christian Quaade ha vinto l'edizione 2010 della Chrono Champenois, tradizionale gara a cronometro che si svolge in Francia, dedicata principalmente alle squadre Continental e dilettantistiche. Il corridore della nazionale danese ha preceduto di 5 secondi il finlandese Matti Helminen della Alipast Team e di 24 secondi l'australiano Luke Durbridge del Team Jayco Skins. Per Quaade si tratta di una conferma nelle parti nobili delle classifiche nelle cronometro visto il suo quarto posto l'anno scorso nella prova vinta da Adriano Malori e del nono posto nei Mondiali di Mendrisio tra gli Under 23, due ottimi risultati per un corridore del 1990.
Nella prova femminile la vittoria è andata alla canadese Anne Samplonius che ha preceduto di 8 secondi la tedesca Judith Arndt e di 18 secondi la russa Olga Zabelinskaia.

ORDINE D'ARRIVO
1° Rasmus Christian Quaade (Den) Danimarca
2° Matti Helminen (Fin) Alipast Team a 5''
3° Luke Durbridge (Aus) Team Jayco Skins a 24''
4° Sander Oostlander (Ned) Van Vliet EBH a 35''
5° Paul Poux (Fra) Sojasun Espoirs a 49''
6° Jimmi Sorensen (Den) Danimarca a 1'10''
7° Sergey Firsanov (Rus) Russia a 1'11''
8° Anton Vorobev (Rus) Russia a 1'15''
9° Fredrik Johansson (Swe) Team Sprocket a 1'24''
10° Nicolas Baldo (Fra) Atlas Personal a 1'29''

Tour de l'Avenir al colombiano Quintana, sua anche la cronoscalata finale

Il colombiano Nairo Quintana Rojas ha vinto l'edizione 2010 del Tour de l'Avenir conquistando anche l'ultima tappa, una cronoscalata di 13,5 chilometri ai 1870 metri di Risoul. Il corridore della nazionale colombiana ha preceduto in classifica generale l'americano Andrew Talansky di 1 minuto e 44 secondi e il connazionale Jarlinson Pantano di 1 minuto e 55 secondi. Il giovane corridore classe '90 è stato sicuramente il più forte in salita e ha costruito il proprio successo nella penultima tappa, il tappone con arrivo sempre a Risoul. Soddisfatto, Quintana ha commentato: "E' una grande emozione. Il Tour de l'Avenir è la più grande corsa del mondo nella mia categoria d'età. Alla partenza, a Vierzon, nella nostra squadra eravamo tutti motivati. Sapevamo che avevamo buone carte da giocare. Ognuno ha fatto il proprio lavoro e ne ha guadagnato la squadra, io ancora di più con questa maglia gialla. L'anno prossimo voglio continuare a correre nella squadra della Colombia. Non so cosa farò dopo ma spero di integrarmi bene un giorno in una squadra del Pro Tour o in una Continental".
Alle spalle di Quintana, come nella classifica finale, si sono piazzati Talansky e Pantano, staccati rispettivamente di 47 secondi e di 1 minuto e 17 secondi, mentre l'olandese Tom Slagter ha perso il podio piazzandosi quarto a 1 minuto e 45 secondi dal vincitore.

ORDINE D'ARRIVO
1° Nairo Quintana (Col) Colombia
2° Andrew Talansky (Usa) Stati Uniti a 47''
3° Jarlinson Pantano (Col) Colombia a 1'17''
4° Tom Slagter (Ned) Olanda a 1'45''
5° Gregory Brenes (Crc) Squadra Mista a 1'53''

CLASSIFICA FINALE
1° Nairo Quintana (Col) Colombia
2° Andrew Talansky (Usa) Stati Uniti a 1'44''
3° Jarlinson Pantano (Col) Colombia a 1'55''
4° Tom Slagter (Ned) Olanda a 2'05''
5° Mikel Landa Meana (Esp) Spagna a 3'17''
6° Romain Bardet (Fra) Francia B a 3'59''
7° Thomas Bonnin (Fra) Francia A a 4'05''
8° Michael Matthews (Aus) Australia a 4'10''
9° John Atapuma (Col) Colombia a 4'14''
10° Wilco Kelderman (Ned) Olanda s.t.

Gp de Fourmies, bis di Romain Feillu, battuto per un soffio Apollonio

Il francese Romain Feillu ha vinto l'edizione 2010 del GP de Fourmies, una delle classiche fine stagione francesi, regolando allo sprint il gruppo principale. Alle spalle del corridore della Vacansoleil si è piazzato, per pochi centrimetri, l'italiano Davide Apollonio della Cervelo mentre terzo è giunto il belga Kenny De Haes dell'Omega Pharma Lotto. Per Feillu si tratta della seconda affermazione consecutiva nella corsa riscattando l'amaro secondo posto del giorno prima nella Parigi Bruxelles. La gara si è svolta su un totale di 205 chilometri con un percorso costruito su un circuito di 41 chilometri intorno alla città di Fourmies. La gara si è vivacizzata grazie a una fuga di cinque uomini che ha preso il largo dopo 42 chilometri di corsa, promossa da Alexandr Pliuschin della Katusha, Jerome Coppel della Saur Sojasun, Jean-Marc Bideau della Bretagne Schuller, Matthieu Ladagnous della FDJ e Rein Taaramae della Cofidis. Il vantaggio massimo dei cinque è arrivato a quasi 10 minuti ma si è inesorabilmente ridotto quando le squadre dei velocisti sono entrate in azione. La fuga è stata ripresa a 20 chilometri dall'arrivo e nonostante i tanti tentativi di fuga il gruppo è rimasto compatto fin sul traguardo. In volata questa volta Feillu è riuscita a spuntarla sugli avversari, precedendo soltanto al fotofinish Apollonio mentre terzo si è piazzato De Haes. Da segnalare il sesto posto di Robbie McEwen, vincitore qui nel 2005.

ORDINE D'ARRIVO
1° Romain Feillu (Fra) Vacansoleil
2° Davide Apollonio (Ita) Cervelo TestTeam s.t.
3° Kenny De Haes (Bel) Omega Pharma Lotto s.t.
4° Adam Blythe (Gbr) Omega Pharma Lotto s.t.
5° Alexander Kristoff (Nor) BMC Racing s.t.
6° Robbie McEwen (Aus) Team Katusha s.t.
7° Denys Kostyuk (Ukr) ISD Neri s.t.
8° Nikolai Trussov (Rus) Team Katusha s.t.
9° Sergey Lagutin (Uzb) Vacansoleil s.t.
10° Lilian Jegou (Fra) Bretagne Schuller s.t.

Tour of Britain, Greg Henderson in volata dopo una fuga fiume, plotone fuori dai giochi

Il neozelandese Greg Henderson ha vinto la seconda tappa del Tour of Britain regolando in volata un risicato gruppetto di 13 corridori, andati in fuga a inizio frazione. Il corridore della Sky ha preceduto lo svizzero Michael Albasini dell'HTC Columbia e il tedesco Heinrich Haussler della Cervelo TestTeam, conquistando così la quarta vittoria stagionale e la maglia di leader della classifica generale. Una frazione molto strana e soprendente, questa che ha portato i corridori da Burslem a Stoke-to-Hanley-in-Stoke, con un profilo non molto difficile in apparenza ma che si è rivelata decisiva per la classifica generale. Dopo soltanto una quindicina di chilometri un gruppetto di 18 corridori è riuscito ad andare in fuga con alcune squadre ben rappresentate. Il gruppo ha provato una reazione ma sulla seconda salita di giornata di prima categoria, Gun Hill, una grande azione dell'australiano Richie Porte della Saxo Bank ha definitivamente lanciato la fuga con il gruppo principale che, tagliato fuori, ha praticamente smesso di correre. Guadagnando secondi su secondi, al traguardo si è presentato un gruppetto di 13 corridori formato da Henderson della Sky, Albasini dell'HTC Columbia, Haussler della Cervelo, Koen de Kort della Skil Shimano, Patrick Sinkewitz dell'ISD Neri, Travis Meyer e Christian Meier della Garmin Transitions, Michael Golas, Johnny Hoogerland e Borut Bozic della Vacansoleil, Dan Craven della Rapha Condor, Robert Partridge dell'Endura Racing e Porte della Saxo Bank. Grande vigore alla fuga è stato dato da altri due corridori del Team Sky, Bradley Wiggins e Geraint Thomas, che hanno sfruttato le proprie caratteristiche per aumentare il vantaggio dei battistrada rispetto al gruppo e per aiutare Henderson nella conquista della vittoria. Nella volata dei 13 Henderson ha preceduto Albasini e Haussler mentre il gruppo principale è arrivato con oltre 10 minuti di ritardo, restringendo a pochi corridori la lotta per la vittoria finale della corsa.
In classifica generale ora guida Henderson con 14 secondi su Albasini, Haussler, Porte e De Kort, ma a far paura sono soprattutto Sinkewitz e Hoogerland, decisamente i più forti in salita insieme a Porte.

ORDINE D'ARRIVO
1° Greg Henderson (Nzl) Team Sky
2° Michael Albasini (Swi) HTC Columbia s.t.
3° Heinrich Haussler (Ger) Cervelo TestTeam s.t.
4° Koen de Kort (Ned) Skil - Shimano s.t.
5° Patrick Sinkewitz (Ger) ISD Neri s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Greg Henderson (Nzl) Team Sky
2° Michael Albasini (Swi) HTC Columbia a 14''
3° Heinrich Haussler (Ger) Cervelo TestTeam s.t.
4° Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank s.t.
5° Koen de Kort (Ned) Skil - Shimano s.t.
6° Michel Golas (Pol) Vacansoleil a 18''
7° Patrick Sinkewitz (Ger) ISD Neri s.t.
8° Borut Bozic (Slo) Vacansoleil a 20''
9° Travis Meyer (Aus) Garmin Transitions a 23''
10° Dan Craven (Nam) Rapha Condor s.t.

Gp de Montreal, vittoria meritata per Robert Gesink della Rabobank

Grazie a una grande azione nel finale e una stoica resistenza al ritorno degli inseguitori, l'olandese Robert Gesink ha vinto il Gp Cycliste de Montreal, seconda gara del Pro Tour organizzata in Canada nel weekend. Il corridore della Rabobank ha preceduto di soli 4 secondi i primi inseguitori regolati dallo slovacco Peter Sagan della Liquigas e dal canadese Ryder Hesjedal della Garmin Transitions, grande protagonista delle due corse di casa anche senza vincere. Per Gesink si trattava della seconda vittoria stagionale dopo aver conquistato una tappa al Giro di Svizzera; successo prestigioso vista l'elevata competitività dei corridori ai nastri di partenza.
La gara si è svolta su un circuito di 12,6 chilometri da ripetere 16 volte per un totale di 193,6 chilometri. Proprio questo circuito è già stato utilizzato per gare a livello professionistico visto che il Mondiale del 1974 vinto da Eddy Merckx si è disputato proprio su questo percorso. L'unica difficoltà del percorso era la salita di Mont Royal, posta praticamente dopo la linea di partenza e lunga circa 3 chilometri. Come nella gara di venerdì, i tentativi di fuga sono iniziati sin dal primo giro quando in sei, ridotti poco dopo a quattro, sono riusciti a prendere il largo. Maarten Tjallingii della Rabobank, Gorka Izagirre dell'Euskaltel, Angel Madrazo della Caisse d'Epargne e Kevin Seeldraeyers della Quick Step sono riusciti a guadagnare fino a tre minuti di vantaggio sul gruppo con il Team Sky e la RadioShack alle loro spalle che controllavano la situazione. A 5 giri dalla fine un attacco combinato di Chris Horner e Tiago Machado in salita ha portato via un gruppettino formato anche da Daniel Oss della Liquigas, Chris Anker Sorensen della Saxo Bank e Francesco Gavazzi della Lampre. Ripresi e superati i battistrada, i cinque sono riusciti a guadagnare 1 minuto sul plotone che, nel frattempo, si stava organizzando per la parte finale della corsa. Il destino dei battistrada era ormai segnato e i soli Horner, Gavazzi e Sorensen hanno provato a rimanere davanti ma all'inizio dell'ultimo giro il gruppo era ritornato compatto. Sull'ultimo passaggio della salita di Mont Royal Gesink ha lanciato il proprio attacco riuscendo a stabilire un leggerissimo vantaggio su un gruppetto formato da Sagan, Hesjedal, Edvald Boasson Hagen della Sky, Samuel Sanchez dell'Euskaltel, Mauro Santambrogio della BMC, Haimar Zubeldia della RadioShack e Maxime Monfort dell'HTC Columbia. Nonostante il poco vantaggio, arrivato al massimo sugli 8 secondi, Gesink è riuscito ad arrivare fino al traguardo sfruttando la disorganizzazione degli inseguitori, mai realmente efficaci nell'inseguimento. Con l'olandese ormai lontano, ai 500 metri dal traguardo Boasson Hagen è scivolato lasciando la strada per il secondo posto aperta a Sagan che ha preceduto Hesjedal, Zubeldia, Monfort e Samuel Sanchez.

ORDINE D'ARRIVO
1° Robert Gesink (Ned) Rabobank
2° Peter Sagan (Svk) Liquigas Doimo a 4''
3° Ryder Hesjedal (Can) Garmin Transitions s.t.
4° Haimar Zubeldia (Esp) Team RadioShack s.t.
5° Maxime Monfort (Bel) HTC - Columbia s.t.
6° Samuel Sanchez (Esp) Euskaltel Euskadi a 9''
7° Leonardo Duque (Col) Cofidis a 14''
8° Alexander Botcharov (Rus) Team Katusha s.t.
9° Francesco Gavazzi (Ita) Lampre Farnese Vini s.t.
10° Alessandro Ballan (Ita) BMC Racing s.t.

Vuelta a Espana, Barredo trionfa a Lagos de Covadonga, Nibali controlla e resta in maglia

Quest'anno ci era già andato vicino una volta, alla vittoria, al Tour de France, grazie a un'incredibile azione solitaria terminata a pochissimi chilometri dal traguardo nella tappa vinta poi da Fedrigo. Ma questa volta non si trattava di indovinare il momento giusto per piazzare la stoccata vincente, questa volta bisognava semplicemente andare più forti degli altri sulla salita finale, quella simbolo dei Laghi di Covadonga. E il più veloce è stato lui, Carlos Barredo, alla prima vittoria in carriera in un Grande Giro, addirittura nella sua regione natale. Il corridore della Quick Step ha preceduto nettamente i suoi ex compagni di fuga con il belga Nico Sijmens della Cofidis secondo a 1 minuto e 7 secondi e lo slovacco Martin Velits dell'HTC Columbia terzo a 1 minuto e 43 secondi. La corsa per la classifica generale, invece, non ha regalato grandi emozioni se non con i pochi secondi guadagnati da Ezequiel Mosquera, andato all'attacco quando alla cima mancava ancora molto e rimasto a galleggiare con Nibali, Joaquim Rodriguez e un sorprendente Peter Velits alle sue spalle. Chi ha ceduto quasi di schianto è stato lo spagnolo Xavier Tondo, arrivato a 4 minuti dal vincitore e sceso al quinto posto in classifica generale con 2 minuti e 30 di ritardo da Nibali. E proprio riguardo alla maglia rossa, finalmente Nibali ha corso da leader, controllando la corsa con uno splendido Kreuziger e lasciando sfogare Mosquera, tenendolo lì a pochi secondi mentre tutti gli altri faticavano a tenere la sua ruota. E visto che per la cronometro di mercoledì i favori del pronostico sono tutti dalla sua parte, era inutile prendere dei rischi con il pericolo di perdere la corsa rispondendo a tutti gli attacchi.

LA CRONACA
La quindicesima tappa della Vuelta a Espana ha preso il via da Solares terminando dopo 187 chilometri sulla mitica salita dei Laghi di Covadonga. Frazione praticamente pianeggiante con la sola impennata finale a poter scuotere la tappa, difficile da interpretare e con il rischio di perdere tanto in una salita secca. L'avvio è stato subito velocissimo con tanti tentativi di fuga, tutti smorzati da un'ottima Liquigas - Doimo. Ma era soltanto questione di tempo e infatti, al chilometro 70, in sei sono riusciti ad andarsene. Martin Velits dell'HTC Columbia, Greg Van Avermaet e Olivier Kaisen dell'Omega Pharma-Lotto, Carlos Barredo della Quick Step, Pierre Cazaux della FDJ e Nico Sijmens della Cofidis hanno subito messo un grande vantaggio tra loro e il gruppo che è arrivato a toccare i 9 minuti e 30 secondi. Il plotone non ha dimostrato grande interesse nell'inseguimento e la fuga è potuta arrivare tranquillamente ai piedi della salita finale con ancora 7 minuti di vantaggio. La corsa per la vittoria si è decisa già sulle prime rampe della salita: Martin Velits ha provato un attacco ma al contrattacco è partito Barredo che ha imposto un buon ritmo fin sul traguardo arrivando con più di 1 minuto di vantaggio su Sijmens e lo stesso Martin Velits. Alle spalle dei fuggitivi si è corsa un'altra gara: impossibilitati a vincere la tappa, la gara si è portata soltanto sul piano della classifica generale. La situazione è rimasta in controllo della Liquigas fino ai -6 quando un ottimo Roman Kreuziger ha dovuto cedere il passo sotto gli attacchi prima di Carlos Sastre e poi di Ezequiel Mosquera. Lo spagnolo della Xacobeo Galicia è riuscito a guadagnare subito una quindicina di secondi sul gruppetto dei migliori approfittando dell'immobilismo alle sue spalle finché Nibali, da vero leader della classifica, ha preso in mano l'inseguimento portandosi dietro i soli Joaquim Rodriguez e Peter Velits. Il vantaggio di Mosquera è sempre rimasto costante fin sul traguardo grazie anche all'abilità di Nibali nel breve tratto in discesa prima dei chilometri finali della salita dove ha pure rischiato di cadere. Al traguardo Mosquera è arrivato con 11 secondi sul gruppetto Nibali, con il risultato di aver speso molte energie senza aver guadagnato più di tanto. Grazie alla grande prova in salita Velits ha guadagnato qualche posizione piazzandosi al quarto posto con Tondo, Nicolas Roche e Frank Schleck poco distanti dietro di lui. Da sottolineare anche la prova di Marzio Bruseghin, in gara con una ventina di punti di sutura e arrivato a soli 4 minuti dal vincitore.

ORDINE D'ARRIVO
1° Carlos Barredo (Esp) Quick Step
2° Nico Sijmens (Bel) Cofidis a 1'07''
3° Martin Velits (Svk) HTC Columbia a 1'43''
4° Greg Van Avermaet (Bel) Omega Pharma Lotto a 2'06''
5° Pierre Cazaux (Fra) Francaise des Jeux a 2'10''

CLASSIFICA GENERALE
1° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas Doimo
2° Joaquim Rodriguez (Esp) Team Katusha a 4''
3° Ezequiel Mosquera (Esp) Xacobeo Galicia a 39''
4° Peter Velits (Svk) HTC Columbia a 2'29''
5° Xavier Tondo (Esp) Cervelo Test Team a 2'30''
6° Nicolas Roche (Irl) Ag2R La Mondiale a 2'47''
7° Frank Schleck (Lux) Team Saxo Bank a 2'48''
8° Tom Danielson (Usa) Garmin Transitions a 3'48''
9° Carlos Sastre (Esp) Cervelo TestTeam a 4'29''
10° Vladimir Karpets (Rus) Team Katusha a 5'27''

Giro della Cina, David Tanner della Fly V Australia vince in volata la 2°tappa

L'australiano David Tanner ha vinto la seconda tappa del Giro della Cina regolando in volata il gruppo arrivato compatto al traguardo. Il corridore della Fly V Australia ha preceduto il cinese Yue Tu, l'estone Jaan Kirsipuu della CKT Tmit, il tedesco Tobias Erler della Tabriz Petrochemical e l'olandese Leon Van Bon della Marco Polo. Finalmente una vittoria per Tanner, sempre piazzato nelle precedenti tappe e aiuto vincente nella tappa dell'altro ieri per il compagno di squadra Aaron Kemps.
La classifica generale è cambiata soltanto grazie agli abbuoni con Tanner che ha raggiunto lo stesso tempo in classifica del tedesco Dirk Muller, rimasto comunque primo grazie ai migliori piazzamenti. Al terzo posto segue Erler a 10 secondi, quarto è Kemps a 11 mentre quinto è l'iraniano Sohrabi a 13 secondi.

ORDINE D'ARRIVO
1° David Tanner (Aus) Fly V Australia
2° Yue Tu (Chn) Cina s.t.
3° Jaan Kirsipuu (Est) CKT Tmit s.t.
4° Tobias Erler (Ger) Tabriz Petrochemical s.t.
5° Leon Van Bon (Ned) Marco Polo s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Dirk Muller (Ger) Nutrixxion Sparkasse
2° David Tanner (Aus) Fly V Australia s.t.
3° Tobias Erler (Ger) Tabriz Petrochemical a 10''
4° Aaron Kemps (Aus) Fly V Australia a 11''
5° Mehdi Sohrabi (Iri) Tabriz Petrochemical a 13''