martedì 22 maggio 2012

Robbie McEwen: il ritiro di un campione. Giro d'Italia a riposo in attesa dell'inferno

Robbie McEwen, australiano classe '72, a quasi 40 anni ha deciso di dire basta e si è ritirato dalle corse professionistiche. Un grande campione, sprinter rapido e sgusciante, sfidante degno nelle volate di tutto il mondo per 15 anni, ha voluto aspettare la prima squadra ProTour australiana, la Orica - GreenEDGE, per dire addio, quasi a voler dire che il suo lavoro, quello di portare l'Australia ai massimi livelli del ciclismo, fosse terminato.
Campione nazionale di BMX, nel 1990 decide di passare a correre su strada. I primi risultati a livello internazionale si hanno nel 1994 quando con la nazionale vince tre tappe alla Corsa della Pace e una frazione dell'importante Tour de l'Avenir. Nel 1995 diventa già campione nazionale battendo un mostro sacro come Neil Stephens e inizia a vincere importanti gare a livello nazionale e internazionale. Nel 1996 passa prof alla Rabobank dove rimarrà per 4 anni e al suo primo anno riesce a vincere una tappa alla Vuelta a Murcia su un certo Abdujaparov e una tappa al Regio Tour su un certo Giovanni Lombardi. Il '97 e il '98 sono anni di transizione conditi da vittorie sempre più prestigiose finché nel 1999 riesce a vincere la tappa conclusiva del Tour de France su Zabel e Martinello, entrando tra i migliori sprinter in attività. Nel 2000 passa alla Farm Frites dove resterà per 2 anni, finendo poi alla sua squadra storica, la Lotto. E proprio nel 2002 arriva l'anno più vincente di McEwen dove colleziona il titolo nazionale, 4 tappe al Tour Down Under, l'Etoile de Besseges, 2 tappe alla Parigi Nizza, la Scheldeprijs Vlaanderen, 1 tappa al Giro d'Italia, 2 al Tour de France e la maglia verde, la Parigi Bruxelles, il Circuito Franco-Belga e un grandissimo 2° posto al Mondiale di Zolder battuto solo da uno stratosferico Mario Cipollini. Negli anni successivi sono tante le vittorie, 10 al Giro d'Italia, 9 al Tour de France e 2 maglie verdi, 1 campionato nazionale (2005), 1 Classica di Amburgo, 4 Parigi Bruxelles, 1 GP de Fourmies.
Nel 2009 dà l'addio al Belgio e passa alla Katusha dove inizia un po' il declino, le vittorie diminuiscono e perdono di valore ma la costanza di rendimento rimane la stessa di inizio carriera. Nel 2011, quando sembrava a un passo dall'addio, firma con la RadioShack con la quale vince 1 tappa al Tour de Wallonie e 2 tappe al Circuito Franco-Belga e la classifica finale, sue ultime vittorie da professionista. Nel 2012 la voglia di continuare per il progetto GreenEDGE e il ritiro al Tour of California.
L'attività di McEwen non dovrebbe finire qui e la sua collaborazione con il team australiano continuerà ricoprendo un ruolo simile a quello che occupa Erik Zabel in Katusha, come consulente tecnico per aiutare la squadra e le tattiche di gare. E sul posizionamento e le tattiche in volata, non sono in molti a saperne più del grandissimo Robbie McEwen.

GIRO D'ITALIA A RIPOSO, CHI VINCERA' A MILANO?

C'è un'aria strana quest'anno al Giro. Di solito, arrivati all'ultimo giorno di riposo, si sapeva già chi erano quei 2-3 contendenti alla vittoria finale con un favoritissimo d'obbligo. Quest'anno, non si capisce. Se uno guarda la classifica generale senza leggere i nomi dei corridori potrebbe pensare che i primi 10-15 corridori sono ancora in gara, distanziati al massimo di 3 minuti e 30 secondi, sicuramente non 15 minuti. Poi, se si leggono i nomi, si può pensare che anche il 22°, Rujano, pur avendo quasi 8 minuti di ritardo, potrebbe fare il diavolo a quattro nelle ultime tappe e arrivare a Milano sul podio. Ma vediamo di entrare un po' di più nel dettaglio.
Il più in palla di tutti è sembrato Joaquin Rodriguez (Katusha), brillante, con uno scatto micidiale e una buona squadra. Eppure, le tappe per lui meno congeniali stanno arrivando, con tante salite lunghe, un giorno dopo l'altro, senza respiro, e una cronometro finale dove è sfavorito. L'unico modo per farlo cedere è attaccare prima dei -2 km (capito?), cercando di sfiancarlo negli inseguimenti. E i candidati a questo ruolo sono sicuramente Ivan Basso (Liquigas) e Michele Scarponi (Lampre): hanno le squadre più forti in salita, esperienza da vendere nei grandi giri e una determinazione e una resistenza che forse (o finora in carriera) Rodriguez non ha. Destano ancora qualche dubbio la coppia Astana Kreuziger - Tiralongo: i due stanno facendo bene ma non si è ancora capito chi è il capitano e chi l'ammiraglio, probabilmente si deciderà solo in caso di crisi di uno dei due, altrimenti faranno corsa parallela fino alla fine. Potrebbe essere interessante vedere i due scattare a vicenda facendo lavorare gli altri, magari sacrificando di più Tiralongo visto le doti di Kreuziger a cronometro.
Gli altri sembrano tutti outsider, primo fra tutti Ryder Hesjedal (Garmin), ex maglia rosa che per ora è riuscito a resistere ma che dovrà testarsi su tante tappe di salita consecutive. I colombiani Uran ed Henao (Sky), se non saltano in qualche tappa, potranno essere la sorpresa viste le ore attitudini alle salite, stesso discorso per Pozzovivo (Colnago) che vorrà rifarsi dopo la crisi di domenica. Continuano il loro giro molto solido Benat Intxausti (Movistar), Dario Cataldo (OPQ) e Thomas De Gendt (Vacansoleil), bravi soprattutto a non cedere troppo agli avversari, mentre Sandy Casar (FDJ) è destinato a scendere di posizioni.
Punto di domanda per Damiano Cunego (Lampre) e John Gadret (AG2R): l'italiano non sembra brillantissimo ma sicuramente darà tutto il suo supporto a Scarponi cercando ancora qualche fuga pericolosa mentre il francese finora non ha convinto ma le sue doti di scalatore potrebbero farlo risalire in classifica facendolo rientrare in top 10.
Chi vincerà a Milano? Ci provo: 1° Basso, 2° Rodriguez, 3° Kreuziger, 4° Scarponi. Mi sbaglierò sicuramente, questo Giro è troppo pazzo per essere prevedibile. Fortunati noi che è così!

GIRO D'ITALIA - LE ALTRE CLASSIFICHE

Nei giorni scorsi non c'è stato molto tempo per parlare delle altre classifiche della corsa rosa: vediamole in una breve carrellata.

MAGLIA AZZURRA (GPM) - MATTEO RABOTTINI (FARNESE VINI)
Dopo la fuga fiume di Pian dei Resinelli Rabottini comanda con 41 punti, inseguito a 34 da Golas (OPQ) e a 28 da Amador (Movistar). Mancano ancora un sacco di punti e tutto probabilmente cambierà sulle Alpi.

MAGLIA ROSSA (A PUNTI) - MARK CAVENDISH (SKY)
Non sarà facile per Cavendish portare questa maglia a Milano. Il britannico ha 110 punti ed è inseguito da Joaquin Rodriguez (Katusha) a 84 punti che molto probabilmente farà tanti punti nelle tappe di montagna. I due si giocano la classifica, difficile l'inserimento di un terzo incomodo. 3° e molto staccato Ryder Hesjedal (Garmin) a 54 punti.

MAGLIA BIANCA (GIOVANI) - SERGIO LUIS HENAO (SKY)
Questione interna alla Sky con Sergio Luis Henao 1° e Rigoberto Uran 2° a 1 minuto e 1 secondo. Unico outsider Gianluca Brambilla (Colnago), 3° a 2 minuti e 50 secondi, mentre il 4° Diego Ulissi (Lampre) si trova a 8 minuti e 14 secondi.

TV: 1° Martijn Keizer (Vacansoleil) 25p, 2° Olivier Kaisen (Lotto) 13p, 3° Mark Cavendish (Sky) 13p. Azzurri d'Italia: 1° Mark Cavendish (Sky) 12p, 2° Joaquin Rodriguez (Katusha) 7p, 3° Andrey Amador (Movistar) 5p. Premio Fuga: 1° Olivier Kaisen (Lotto) 639p, 2° Martijn Keizer (Vacansoleil) 612p, 3° Miguel Minguez Ayala (Euskaltel) 475p. Combattività: 1° Mark Cavendish (Sky) 34p, 2° Andrey Amador (Movistar) 25p, 3° Matteo Rabottini (Farnese Vini) 25p, 4° Martijn Keizer (Vacansoleil) 25p. Fast Team: 1° Movistar, 2° Astana a 10s, 3° Lampre a 52s, 4° Vacansoleil a 8m34s, 5° Liquigas a 9m8s. Super Team: 1° Garmin Barracuda 243p, 2° Sky 220p, 3° Katusha 211p, 4° Movistar e Radioshack 187p.

RISULTATI DEL 21 MAGGIO

An Post Ras - Irlanda: Come la 1°, anche la 2° tappa si è conclusa con i fuggitivi di giornata che sono riusciti ad arrivare al traguardo. La vittoria è andata allo svizzero Pirmin Lang (Atlas) che ha preceduto allo sprint Dale Appleby (East Midlands) e James Moss (Node4 Giordana) mentre il gruppo principale è giunto al traguardo con 28 secondi di ritardo. Lang è diventato anche il nuovo leader della classifica generale.